Nel cuore del centro storico di Lotzorai, in Ogliastra, lungo via Mazzini, si ergono i resti della chiesa di Sant’Elena, un edificio di culto che racchiude secoli di storia e tradizione. Costruita nel XVII secolo su preesistenze di epoca ancora più antica, questa piccola chiesa rappresenta un frammento significativo del patrimonio culturale e architettonico sardo, nonostante il suo stato attuale di abbandono.
La chiesa di Sant’Elena venne probabilmente edificata sulle tracce di un antico tempio, in uno stile romanico successivamente arricchito da elementi gotici e influenze barocche nel corso del XVII secolo. La struttura conserva ancora il portale d’ingresso e la facciata esterna con il campanile, insieme ai muri perimetrali e alle finestre. All’interno, ormai invaso da terra, vegetazione e detriti, si possono ancora individuare i pavimenti originari e i pilastri in granito. Dettagli come gli stucchi dell’altare maggiore e le decorazioni delle nicchie testimoniano l’antica bellezza e cura artistica dell’edificio.
La chiesa ricoprì il ruolo di parrocchiale sino alla metà del XVIII secolo, ma continuò a essere utilizzata come “chiesa del vicinato di sopra” fino ai primi anni ’50 del Novecento. Successivamente, fu completamente abbandonata e lasciata alla mercé dei vandali, nonostante la presenza di numerose sepolture intorno alla struttura. Alcune di queste tombe, profanate e in rovina, risalgono al XVIII secolo, mentre altre appartengono al periodo liberty.
Attualmente di proprietà della Curia, la chiesa versa in uno stato di degrado avanzato. L’Associazione Italia Nostra ha segnalato nel 2016 l’urgenza di interventi per mettere in sicurezza l’edificio, in particolare il campanile e la facciata, e per recintare adeguatamente l’area al fine di prevenire ulteriori atti di vandalismo. L’associazione sottolinea l’importanza di preservare questo bene culturale non solo per il suo valore storico e architettonico, ma anche come testimonianza del paesaggio culturale sardo.
Italia Nostra ha chiesto alle autorità competenti, tra cui la Direzione Regionale e la Soprintendenza ai Beni Culturali di Sassari e Nuoro, di avviare una procedura per la dichiarazione di interesse culturale dell’edificio. Questo riconoscimento permetterebbe di pianificare interventi di restauro e risanamento, facilitandone l’acquisizione pubblica e la tutela.
Inoltre, l’Associazione ha sollecitato il Comune di Lotzorai a inserire l’area nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR), in quanto luogo di rilevanza storica e culturale, e ad adottare misure per impedire l’ulteriore degrado del monumento.
Nel 2013, grazie all’intervento di Italia Nostra, i cittadini di Lotzorai, guidati da un restauratore, hanno ripulito l’interno della chiesa e l’area circostante dai numerosi detriti. Questo gesto dimostra come la comunità locale riconosca il valore della chiesa di Sant’Elena e sia pronta a impegnarsi per la sua salvaguardia.
La chiesa di Sant’Elena non è solo un edificio in rovina: è un simbolo della storia e della cultura di Lotzorai e della Sardegna. Il recupero di questo luogo potrebbe rappresentare non solo un atto di salvaguardia del patrimonio culturale, ma anche un’opportunità per rivitalizzare il territorio attraverso il turismo e la valorizzazione della memoria storica. Salvare Sant’Elena significa ridare voce al passato e offrire un futuro a uno dei gioielli dimenticati dell’Ogliastra.
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