Facciamo un grande augurio al giovane talento ogliastrino Luciano Serra, originario di Girasole, che ha recentemente partecipato alle sue prime due gare di salto ostacoli presso il centro ippico Ala Birdi ad Arborea.

Con soli quindici anni, Luciano ha dimostrato grande passione e impegno, lanciandosi in questa nuova avventura sportiva con determinazione e entusiasmo. Questi primi passi nel mondo dell’equitazione rappresentano un inizio promettente per un ragazzo che ha già un sogno ben chiaro nel cuore: diventare un istruttore di equitazione.

Luciano Serra

Attualmente, Luciano frequenta il primo anno dell’Istituto Industriale a Tortolì, bilanciando con grinta lo studio e la sua passione per i cavalli. Il suo impegno e la sua dedizione sono un esempio per tutti i giovani che vogliono trasformare i propri sogni in realtà.

Che queste prime esperienze siano solo l’inizio di un percorso ricco di soddisfazioni e successi. Auguriamo a Luciano di continuare a coltivare con amore la sua passione, e che presto possa realizzare il suo desiderio di diventare un istruttore di equitazione. Forza Luciano, l’Ogliastra fa il tifo per te!

Luciano Serra

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Era il 1961, un tempo in cui la comunicazione era un gesto tangibile, fatto di viaggi, attese e rituali che oggi possono sembrare lontani anni luce. Non c’era WhatsApp, né email, né social media. Quando si voleva condividere un frammento della propria vita con un caro lontano, si ricorreva a un mezzo che oggi ha un fascino quasi poetico: la fotografia.

In quei giorni, le famiglie di Ilbono, piccolo borgo immerso nel cuore dell’Ogliastra, intraprendevano un viaggio breve ma significativo fino a Lanusei. Era lì che si trovava il fotografo, una figura fondamentale nella vita comunitaria, quasi un custode delle memorie visive.

Foto di Mariagiulia Mereu

La meta non era scelta a caso: il fotografo non era solo un tecnico, ma un artista. Il suo studio era un luogo speciale, con uno sfondo scelto con cura, una luce studiata per valorizzare i volti e una macchina fotografica che catturava più di un’immagine: immortalava emozioni, speranze e storie da raccontare.

La foto che vi mostriamo oggi, inviataci da Mariagiulia Mereu, aveva un destinatario preciso: Pietro, il padre, emigrato in Germania in cerca di un futuro migliore. Per lui, quel ritratto era molto più di una semplice immagine. Era un ponte tra due mondi, un frammento della vita lasciata indietro e una finestra su ciò che accadeva a casa. Nel bellissimo scatto c’è la piccola Mariagiulia insieme alla mamma Angelina Loi e al fratellino Franco.

Una volta scattata, la fotografia non veniva inviata con un clic. Veniva stampata, inserita con cura in una busta, accompagnata magari da qualche riga scritta a mano. Poi iniziava il suo viaggio, affidata al servizio postale, che la portava attraverso confini e distanze, fino a raggiungere il destinatario.

Immaginate l’emozione di quel padre quando, aprendo la busta, si trovava davanti il volto della sua famiglia. Un sorriso, un vestito nuovo, uno sguardo fiero: ogni dettaglio della foto raccontava una storia che le parole da sole non avrebbero potuto esprimere.

Oggi, con la velocità delle comunicazioni digitali, è facile dimenticare quanto fosse prezioso quel gesto. Ma quel maggio del 1961 ci ricorda un tempo in cui ogni immagine aveva un valore profondo, un tempo in cui la distanza non separava, ma rendeva più forti i legami.