Qual è il significato dell’opera di Maria Lai che si trova a Tortolì?

Campeggia da tantissimi anni sul muraglione che si affaccia sulla Baia di San Gemiliano, l'avrete vista mille volte. Ma vi siete mai chiesti quale sia il suo reale significato?
Maria Lai, artista ogliastrina di fama internazionale, ha saputo catturare l’essenza della sua terra e intrecciare arte e vita in modo unico. L’opera Il Tempo dell’Arte, situata a Tortolì e parte del prestigioso museo all’aperto Su Logu de s’iscultura, rappresenta uno degli esempi più emblematici del suo profondo legame con la Sardegna e con le tradizioni della sua comunità.
Il museo Su Logu de s’iscultura di Tortolì è una collezione di arte pubblica unica nel suo genere, situata tra le strade e gli scorci naturali della città. Alla crescita della collezione negli anni hanno contribuito numerosi artisti internazionali, arricchendo il patrimonio culturale del territorio con opere che fondono modernità e tradizione. Maria Lai, tra i primi artisti a partecipare a questo progetto, ha lasciato un segno indelebile con Il Tempo dell’Arte, un’opera iconica che sottolinea il suo spirito innovativo e il legame con la comunità.
Posizionata su un promontorio affacciato sul mare di San Gemiliano, Il Tempo dell’Arte è costituita da un muro di cemento armato attraversato da un enorme ago di acciaio, simbolo del lavoro manuale e della tessitura, elementi centrali nella poetica di Lai. L’ago è emblema della connessione e del legame, sia fisico che spirituale, tra le persone e la terra. A completare l’opera, due frasi scolpite che racchiudono l’essenza del pensiero dell’artista: “L’occhio ha bisogno di un lungo esercizio” e “L’arte è una grande bugia, ma non ha le gambe corte”. Questi aforismi, carichi di significato, riflettono la visione dell’arte come un processo di scoperta e inganno creativo, capace di suscitare riflessioni e percezioni nuove nella mente di chi osserva.
“Il Tempo dell’Arte” gioca sull’idea che il tempo non sia solo una successione di momenti lineari, ma piuttosto una tessitura di storie e memorie sovrapposte. Il muro di cemento rappresenta la solidità e la permanenza, mentre l’ago che lo attraversa richiama la fluidità del tempo e della creatività umana. Le due frasi incise, apparentemente enigmatiche, invitano lo spettatore a comprendere l’arte come un processo di apprendimento continuo e un paradosso: una bugia affascinante che, pur non essendo verità, si radica profondamente nella coscienza collettiva.
L’opera di Maria Lai non si limita ad abbellire uno spazio urbano, ma lo trasforma in un luogo di riflessione e incontro.

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