Bari Sardo in una bellissima immagine d’epoca: una cartolina del 1972

Le cartolina presentata ritrae Bari Sardo nel 1972.
Come eravamo: un tuffo nel passato con una cartolina da Bari Sardo, anno 1972. Tra i ricordi più preziosi da conservare nel cassetto della memoria, quello legato alla vecchia scatola delle cartoline ricevute nel corso della vita occupa un posto d’onore, una di quelle cose che oggi sembrano appartenere a un altro mondo, un tempo in cui i gesti avevano un valore diverso e le distanze si colmavano con parole scritte a mano, semplici ma dense di significato.
La pratica, ormai dimenticata, di spedire cartoline era all’epoca uno dei pochi mezzi per comunicare con chi era lontano, in un’epoca in cui una telefonata era ancora un lusso, riservato a momenti eccezionali o a chi poteva permetterselo. Il caro amico o il parente emigrato, partito per cercare fortuna e lavoro oltre confine, riceveva così l’abbraccio dei propri affetti sotto forma di immagini simboliche e frasi scritte in fretta, ma mai senza cuore. Le cartoline non offrivano privacy, erano visibili a chiunque le maneggiasse nel loro viaggio tra città e nazioni, eppure questo non toglieva loro nulla del valore affettivo che racchiudevano.
Ogni fotografia impressa su quei cartoncini rappresentava un frammento di identità, un piccolo scorcio del paese lasciato alle spalle, e serviva a mantenere vivo il legame con la propria terra d’origine. La cartolina che oggi viene mostrata ritrae la torre di Bari Sardo nel 1972, un’immagine che parla di mare, di sole e di silenzi carichi di vento, un’istantanea che cattura un tempo in cui tutto sembrava più lento, più genuino, più vicino alla terra e alle radici. Guardarla oggi significa non solo rivivere un momento storico, ma anche riflettere su quanto siano cambiati i modi di comunicare, su come una semplice cartolina potesse contenere tutto l’amore, la nostalgia e l’orgoglio di chi scriveva. È una finestra su un passato che non torna, ma che vale la pena riscoprire, perché ci ricorda chi eravamo e da dove veniamo.

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