E’ morta Maria Rosaria Marinelli, la prima donna magistrato della Sardegna

La sassarese Maria Rosaria Marinelli ha segnato un momento storico per la Sardegna, diventando la prima magistrata nell'Isola, nel 1971.
E’ morta a 85 anni Maria Rosaria Marinelli, la donna che ha segnato un momento storico per la Sardegna, diventando la prima magistrata dell’Isola nel 1971, con sede a Cagliari. Sebbene le donne abbiano ottenuto il diritto di accedere alla magistratura in Italia già nel 1963, grazie alla legge n. 66, ci sono voluti anni prima che una donna occupasse tale ruolo in Sardegna.

Maria Giulia Cocco, (Domusnovas, 2 settembre 1916 – 16 gennaio 2013) deputata, è da considerarsi la paladina della magistratura al femminile (foto A Innantis)
Questa conquista è stata il frutto di una lunga battaglia per l’emancipazione femminile, guidata da Maria Giulia Cocco, una figura politica sarda originaria di Domusnovas, impegnata nel promuovere l’accesso delle donne a tutte le professioni pubbliche, inclusa la magistratura. Grazie al suo impegno e alla sua tenacia, nel 1961 riuscì a far approvare un emendamento che permise alle donne di entrare nei tribunali come cancelliere e segretarie giudiziarie. Successivamente, nel 1962, propose l’abrogazione della legge che limitava l’accesso delle donne a professioni che implicavano poteri giurisdizionali, spianando così la strada per la loro entrata in magistratura.
Maria Rosaria Marinelli, una figura di spicco del sistema giudiziario sardo, ha dedicato tutta la sua carriera al ruolo di Pubblico Ministero, distinguendosi per la risoluzione di casi particolarmente difficili e drammatici, come quello della banda di Is Mirrionis e l’orribile delitto dei fratelli Rombi. Dopo 36 anni di onorato servizio, ha concluso la sua carriera lasciando la prestigiosa carica di procuratore generale, guadagnandosi stima e rispetto per la sua professionalità e determinazione.
Questo importante traguardo nella storia della magistratura sarda rappresenta non solo un successo personale, ma anche un simbolo della lunga strada percorsa dalle donne in Italia per l’uguaglianza di genere nelle professioni pubbliche.

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