La preoccupante situazione dei boschi sardi: siccità, attacchi fungini e cambiamenti climatici
Questa "malattia silenziosa" che si sta diffondendo nei nostri boschi è oggetto di un approfondimento di Forestas, che solleva importanti interrogativi sulla resilienza degli ecosistemi forestali dell'isola e sull'efficacia delle misure di tutela adottate. Vediamo quali in questo articolo
Negli ultimi anni, la salute dei boschi in Sardegna è stata messa a dura prova da una combinazione di fattori devastanti, tra cui la siccità, gli attacchi fungini e il cambiamento climatico. Questa “malattia silenziosa” che si sta diffondendo nei nostri boschi è oggetto di un approfondimento di Forestas, che solleva importanti interrogativi sulla resilienza degli ecosistemi forestali dell’isola e sull’efficacia delle misure di tutela adottate.
Contrariamente a quanto affermato da alcuni commentatori, non è vero che nulla venga fatto per difendere i nostri boschi. Forestas ha infatti avviato da tempo attività di monitoraggio fitosanitario, sia nelle aree boschive che nei vivai gestiti dall’ente. Queste attività permettono di raccogliere dati preziosi sulla presenza e diffusione di microorganismi nocivi, con particolare attenzione alle specie del genere Phytophthora, pericolosi agenti patogeni responsabili di marciumi radicali e del colletto che minacciano la vitalità delle piante.
Questi monitoraggi sono parte di uno sforzo coordinato che dura ormai da almeno un lustro, evidenziando che il problema è stato osservato e studiato attentamente per diversi anni. Tuttavia, le sfide poste da tali minacce non sono di facile soluzione, poiché si tratta di problemi di vasta scala che non possono essere confinati a una singola regione.
I boschi della Sardegna non sono immuni alle conseguenze dei cambiamenti climatici, i quali si manifestano con tre principali minacce: disseccamento, incendi e una crescente vulnerabilità agli attacchi fungini. Questi fattori stanno accelerando il degrado delle foreste sarde, con effetti visibili soprattutto nelle aree del Sarrabus, del Gerrei, in Ogliastra, nel Parco Naturale di Gutturu Mannu, nel massiccio del Linas e in Gallura.
La siccità prolungata indebolisce gli alberi, rendendoli più suscettibili agli attacchi fungini e riducendo la loro capacità di resistere agli incendi. La combinazione di questi elementi crea un circolo vizioso che compromette la resilienza dei boschi, rendendoli sempre più fragili e vulnerabili.
La situazione è particolarmente grave perché questa “malattia silenziosa” non è limitata a una singola area della Sardegna. Ovunque si guardi, si riscontrano segni di deterioramento, che emergono in modo evidente soprattutto in questo periodo. La diffusione della malattia è talmente ampia che è difficile trovare una zona dell’isola che ne sia completamente immune.
La crisi dei boschi sardi richiede un approccio integrato che consideri non solo interventi locali, ma anche azioni concertate a livello regionale e internazionale. È essenziale rafforzare le attività di monitoraggio e ricerca, oltre a promuovere la consapevolezza pubblica riguardo all’importanza della salvaguardia degli ecosistemi forestali.
La strada per affrontare efficacemente questa sfida è lunga e complessa, ma non possiamo permetterci di ignorare i segnali d’allarme. La salute dei nostri boschi è strettamente legata alla nostra stessa sopravvivenza e al benessere delle generazioni future.
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