Orsa Kj1, ultima vittima della violenza dell’uomo, celebrata dall’artista di sand art, Nicola Urru

La scultura di sabbia,di circa 10 metri, rappresenta l'Orsa Kj1 mentre dorme tenendo tra le braccia un uomo: un simbolo della possibile convivenza tra esseri umani e animali.
La vicenda dell’orsa Kj1, abbattuta a fine luglio per ordine della Provincia autonoma di Trento, continua a suscitare emozioni e riflessioni, stimolando la creatività di vari artisti. Dopo l’omaggio dello street artist Ozmo, anche Nicola Urru, l’artista sardo di sand art, ha voluto ricordare l’orsa con una scultura realizzata sulla spiaggia di Platamona, a Sassari.
L’opera, di circa 10 metri, rappresenta l’orsa mentre dorme abbracciando un uomo anch’egli addormentato, un potente simbolo della possibile convivenza tra esseri umani e animali. La scelta di rappresentare l’orsa in un atto di pace e vicinanza umana sembra voler suggerire una riflessione profonda su come gli esseri umani si rapportano alla natura e agli animali selvatici.
Attraverso un post sui social, Urru ha espresso il suo pensiero sull’importanza di preservare l’orso come simbolo dell’identità di molti popoli e culture, inclusa quella del Trentino. Il suo messaggio tocca temi profondi, come la disconnessione dell’uomo moderno dalla natura e il valore strumentale che oggi si attribuisce agli elementi naturali solo in funzione del loro utilizzo pratico.
Le parole di Urru invitano a una riflessione sul rapporto, spesso malato, che l’uomo ha con la natura. La scultura, realizzata in condizioni climatiche avverse, con la pioggia che batteva sulla sabbia, è diventata così non solo un omaggio all’orsa Kj1, ma anche un monito sull’importanza di rispettare e proteggere l’ambiente naturale, considerandolo non come un mero “parco giochi” per cittadini, ma come l’ultimo baluardo di vita autentica.

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