Tortolì, la nuova scultura di sabbia realizzata da Nicola Urru al Lido di Orrì
L'artista Nicola Urru ha realizzato la sua ultima opera sulla spiaggia del Lido di Orrì.
L’amicizia secondo l’artista di sand art Nicola Urru. Ecco l’ultima sua opera in sabbia realizzata al Lido di Orrì e la spiegazione che ne da lo scultore.
“Può un Paradiso diventare un’inferno? Con la sua aria naturale il sovrannaturale ci circonda sempre… mescolato alle stesse particelle d’aria che respiriamo. Particelle di meraviglia e di impossibile. In questo mondo per sempre fluido e infinitamente mutabile, noi ce ne stiamo a volte addormentati, senza ammirare la bellezza di un cambiamento o ignorando il sapere che tutte le cose sono accovacciate nel desiderio di diventare qualcosa di diverso. Ci sarà sempre per ognuno di noi, il bisogno di un rinascimento della meraviglia, di rinnovare, nei nostri cuori e nelle nostre anime, il sogno immortale, l’eterna poesia, il senso perenne che anche un valore come quello dell’ amicizia è miracolo e magia”.
“Non c’è tradimento peggiore di quello di un’amica. Perché l’amicizia, insieme all’amore, è uno di quei rapporti umani che alimenta la nostra ricchezza interiore e dà proprio senso alla nostra vita. Nell’amicizia rifiorisce la fanciulla che è in noi, quella che ripone nell’amica tutta se stessa, senza secondi fini, in piena spontaneità. Nell’amicizia rivive quella bimba che attraverso le confidenze alla coetanea scopre per la prima volta un canale di comunicazione affettiva diversa da quella dei genitori e crea così la propria autonomia”.
“Forse per questa ragione una bambina, meglio di noi, potrebbe comprendere il mito di Oreste e Pilade: quando Oreste fu condannato a morte per aver sottratto la statua di Atena, l’amico Pilade dichiarò di essere Oreste per sostituirsi a lui nel subire la sentenza. L’infedeltà dell’amica che ha condiviso i nostri segreti o che abbiamo sostenuto nelle difficoltà colpisce, quindi, nel nucleo più profondo del nostro essere, perché incrina la fiducia in noi stessi. Ci espone al dubbio sulle effettive capacità di farci amare. E a giusta ragione Dante pone i traditori dell’amicizia nell’ultimo girone dell’Inferno”.
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