Nel pomeriggio di oggi, intorno alle 15, una squadra dei Vigili del Fuoco di Olbia è intervenuta prontamente sull’isola di Tavolara per soccorrere un’escursionista francese bloccata nella famosa “ferrata degli angeli”. L’intervento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con la Guardia Costiera, che ha trasportato i soccorritori con una motovedetta fino al luogo dell’incidente.

L’escursionista, una donna francese, si era trovata in difficoltà durante la sua scalata, rimanendo bloccata e impossibilitata a proseguire o tornare indietro. La “ferrata degli angeli” è una via ferrata nota per la sua difficoltà e spettacolarità, che attira molti appassionati di arrampicata, ma che richiede anche una notevole esperienza e preparazione fisica.

Con l’arrivo della squadra di Vigili del Fuoco, la situazione è stata subito messa sotto controllo. Contemporaneamente, un elicottero dei Vigili del Fuoco del nucleo di Fertilia è giunto sul posto per fornire supporto aereo. Il velivolo ha permesso un recupero rapido ed efficiente della donna, che è stata trovata spaventata ma in buone condizioni fisiche.

Una volta recuperata, l’escursionista è stata affidata alla squadra terrestre dei Vigili del Fuoco, che l’ha accompagnata a Porto San Paolo, sempre con il supporto della Guardia Costiera di Olbia. La sinergia tra le diverse forze in campo ha garantito un’operazione di soccorso rapida ed efficace, mettendo in evidenza l’importanza della collaborazione tra enti e la prontezza delle squadre di emergenza.

A volte la semplicità sa sorprendere. Ad Arbatax, Sabrina Caredda ha catturato con la sua macchina fotografica un’immagine che profuma di passato: tre adolescenti seduti davanti a un tavolo in granito, intenti a giocare a carte.

Niente bottiglie vuote, niente caos, niente segni di degrado. Solo risate, complicità e un gioco che per un attimo ha sostituito il telefono, rimasto lì accanto ma dimenticato.

Una scena che colpisce perché rara: i ragazzi che scelgono di stare insieme davvero, senza filtri, senza schermi, riportano alla memoria i pomeriggi di un tempo, quando bastava un mazzo di carte per sentirsi parte di qualcosa.