In sedia a rotelle dopo un incidente, diventa un artigiano di maschere tradizionali. Antonio Mele: «Mai arrendersi»
Nel 2001 un incidente lo costringe in sedia a rotelle, ma il mamoiadino Antonio Mele non si dà per vinto: diventa un artigiano di maschere tradizionali. Produce ed esporta in tutto il mondo le maschere del Mamuthone e dell’Issohadore.
Ci sono due modi per affrontare una tragedia: buttarsi giù oppure riuscire a costruire qualcosa di meraviglioso, rispettando il mantra “Non si molla mai”.
Ecco, la storia di Antonio Mele, mamoiadino 50enne, odora di perseveranza e coraggio, di tenacia che si mescola con passione e duro lavoro.
Mele, che è un hobbista del legno e realizza le maschere della nostra tradizione – quelle del Mamuthone e dell’Issohadore –, è sempre stato un appassionato di questo mondo. Sino al 2001 fa infatti parte dell’associazione Atzeni Beccoi: «Vestivo sia da Mamuthone che da Issohadore.»
Ma il destino gli gioca un brutto colpo: «Purtroppo nello stesso anno, esattamente il primo settembre, ebbi un brutto incidente stradale in macchina e da allora smisi di partecipare al rito ancestrale di cui Mamoiada custodisce la tradizione che si perde nella notte dei tempi.»
Antonio Mele, a causa dell’incidente, si trova costretto da allora in sedia a rotelle, ma non si ferma, nossignore. «Dopo qualche anno, esattamente nel 2004, iniziai ad intagliare piccole mascherine (portachiavi e collanine) rappresentanti la figura delle nostre maschere tradizionali. Premetto che ho iniziato da autodidatta, la passione che mi era rimasta dentro era tanta e così andai avanti per anni. A fine 2021 iniziai quasi per gioco ad intagliare la maschera da indossare, molto più impegnativa di quella piccola citata prima. Mi impegnavo tanto nella sua realizzazione e, una dopo l’altra, acquistavo sempre più manualità e leggerezza nel realizzarla.»
Ora, come hobbista, gestisce un piccolo laboratorio artistico dove realizza le sue maschere.
«Stando in sedia a rotelle la produzione non è elevata a livello di quantità e quindi punto più sulla qualità di un prodotto originale e unico. Dico unico perché ogni artigiano ha il proprio stile nella realizzazione di questo meraviglioso manufatto. A Mamoiada sono circa una decina gli artigiani che realizzano questa maschera di tradizione millenaria. Cerco di migliorare ogni giorno la qualità e la tecnica nel realizzarla.»
Le maschere di Mele, oltre a essere richieste nell’Isola, varcano anche i confini sardi arrivando sino in Giappone, in America, in Francia, in Germania.
«Tra non molto, arriveranno anche in Austria e negli Emirati Arabi» racconta, orgoglioso.
«Che dire, la soddisfazione è immensa e unica, tutto questo nasce dalla voglia e volontà di andare avanti senza mai arrendersi davanti alle avversità della vita, a volte dura e ingiusta.»
L’orgoglio deriva anche dal fatto di essere l’unico artigiano in carrozzina nell’Isola e nello Stivale a realizzare maschere di questo tipo interamente fatte a mano: «Questo mi rende ancora più orgoglioso. Quindi auguro forza e coraggio a tutte quelle persone che, come me, hanno dovuto subire un cambiamento radicale nella propria vita. La vita è bella comunque, non va sprecata e va valorizzata al massimo, in tutto e per tutto. La voglia di vivere e di tenere alta questa nostra tradizione millenaria ancestrale mi impegna ogni giorno ad andare avanti nella mia arte, un’arte unica nel suo genere. Senza arrendermi mai!»
Insomma, Mele è perentorio: «Non ci si deve mai arrendere davanti a ostacoli che inizialmente sembrerebbero insormontabili: andiamo avanti con coraggio e orgoglio.»
Ma non solo maschere, nella vita del 50enne: «Una famiglia che mi è sempre stata vicina, tanti amici che non mi hanno mai abbandonato e da qualche anno anche una bellissima e bravissima moglie, Bastianina, che mi sostiene in tutto e per tutto: è il mio pilastro portante, la mia vera ragione di vita. Viviamo questa vita appieno, senza “sopravvivere”.
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