Quando l’amore abbatte le barriere della diversità: il “sì lo voglio” tra Daniela Boi e il suo Mariano
Lei, affetta da una sindrome che include il nanismo, non si sentiva degna dell’amore vero. Lui l’ha amata sin dall'inizio sopra ogni cosa. «Io auguro a tutte le persone con diversità di trovare un compagno, un amico, un complice... come è accaduto a me.»
L’amore, quello vero, trionfa sempre – per buona pace dei cinici d’ogni lembo di terra. Riesce a superare gli ostacoli, a scalare le montagne e non importa quando appaia difficile, si palesa e brilla e non può fare a meno di rendere il mondo più bello. L’amore “che ce la fa” altro non è che una benedizione in mezzo a tutto il caos che imperversa nel mondo, soprattutto ultimamente.
La storia di Daniela Boi e del suo Mariano ne è certamente la conferma.
È il 26 settembre 1968 quando Daniela viene al mondo. In famiglia sono sei tra fratelli e sorelle. All’inizio, nessuna nuvola oscura il cielo, ma quando i bimbi iniziano a crescere appare chiaro come il sole che qualcosa non sia andato come avrebbe dovuto.
Sindrome di Morquio, questa l’amara diagnosi. Quattro dei sei fratelli risultano positivi a questa malattia metabolica ereditaria. È rara, colpisce un individuo ogni circa 250mila e provoca alterazioni a livello scheletrico che includono nanismo e altri problemi. I fratelli Boi vengono seguiti prima al Gaslini, poi a Bologna. Si sottopongono a numerose cure per fortificare le ossa, affrontano tanti interventi. Questo, però, non li butta mai giù. Nonostante tutto, complice la forza dei genitori, i bambini conducono delle vite normali. Crescono con caratterini vivaci, sono espansivi e molto frizzanti.
«Hanno sempre avuto molti amici,» racconta la 31enne Sabrina Loi, amica di famiglia da sempre «e in paese non c’è persona che non li conosca o non li stimi. Dada (Daniela) è una ragazza tosta, una donna che non si è mai crogiolata sulla difficoltà della sua vita ma che si è sempre rimboccata le maniche.»
Ma Daniela non si sente comunque degna dell’amore. Fino al 2008, perlomeno, quando si innamora di un omone grande e grosso, suo amico da sempre. Spoiler: diventerà suo marito, ma allora Daniela non lo sa. Non ci crede, non pensa che possa durare. A spaventarla, anche il giudizio della gente.
«Avrebbe voluto urlarlo al mondo» racconta ancora Sabrina, sua migliore amica «ma sentiva di non potere.»
Cosa diranno? Questo è il quesito che la ossessiona continuamente, non sapendo che queste storie danno a tutti speranza e leniscono i mali del cuore.
Malgrado le sue paure, tutto va bene. E a Bari sardo, quando la notizia viene fuori, tutti sono felici, augurano alla coppia una lunga vita felice. Mariano si adatta completamente a quella che è la donna della sua vita anche in tutti gli aspetti pratici che il morbo di Morquio comprende, tra cui una casa a misura di Daniela, e lei stessa impara a godersi questo suo amore senza remore né paure.
Oggi? Sono sposati e il loro happy ending è in corso. Sì, perché il 15 maggio del 2022 hanno detto “sì, lo voglio” di fronte ad amici e parenti.
«Cosa ho provato?» Daniela continua il racconto iniziato dalla sua fidatissima amica. «Grande gioia per aver raggiunto un traguardo per me e per lui molto importante. Dopo tanti ostacoli ce l’abbiamo fatta. Io auguro a tutte le persone con diversità di trovare un compagno, un amico, un complice… come è accaduto a me. È stata per me quasi una sfida al mio destino, che poi è quello che ho scritto nelle partecipazioni e anche nella torta».
«Certe emozioni» conclude «non si possono nemmeno scrivere, ma solo provare.»
E chi conosce questa storia lo sa: il destino certe volte dona delle bellissime strade da percorrere mano nella mano con un’altra persona, quella giusta, che ci completa.
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