L’Azienda Socio Sanitaria Locale di Nuoro si rafforza con l’assunzione di nuovi OSS e nuovi Infermieri per consentire un proficuo e più sereno lavoro a tutti gli operatori e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

Sono in pubblicazione nell’albo pretorio le delibere che sanciscono l’assunzione di 40 nuovi Infermieri, da destinare al miglioramento dell’assistenza ospedaliera e territoriale, a tutto vantaggio dei pazienti. Le nuove risorse andranno a potenziare non solo quei reparti ospedalieri che, per vocazione e volume di attività, hanno un maggiore fabbisogno (Geriatria, Neurochirurgia, Oncologia tra gli altri), ma andranno a implementare anche il territorio (Assistenza Domiciliare Integrata ecc.), in linea con il concetto di portare le cure presso il paziente e non viceversa: obiettivo primario della della medicina di prossimità

Buone notizie anche per l’ulteriore potenziamento del personale di supporto. Nell’immediato sono una quarantina gli Operatori Socio Sanitari assunti, che saranno assegnati ai reparti con maggior richiesta, ma da qui a dicembre 2024 gli OSS in dotazione alla ASL di Nuoro, tra stabilizzazioni e nuove assunzioni, saranno incrementati di circa 100 unità.

Infine sarà operativa entro la fine del mese nella Casa della Comunità San Francesco di via Demurtas la Centrale Operativa Territoriale (COT), struttura chiave nell’organizzazione e nella gestione delle risorse sanitarie a livello territoriale che permetterà, tra le altre cose, di gestire in maniera informatizzata le dimissioni protette ospedaliere: strumento indispensabile per garantire la continuità delle cure ai pazienti “fragili”, affetti da malattie croniche e degenerative.

Mentre in Sardegna il turismo estivo vive il suo momento di massimo splendore, per molte famiglie l’estate resta un lusso irraggiungibile. Secondo i dati ISTAT 2023, l’isola si colloca al settimo posto tra le regioni italiane con più alta incidenza di povertà relativa, con un tasso del 15,9%, pari a circa 118.000 famiglie e 270 mila persone.

L’inflazione, soprattutto su beni alimentari, utenze e abitazioni, ha eroso il potere d’acquisto, aggravando la situazione. La povertà assoluta – l’impossibilità di soddisfare i bisogni fondamentali – tocca il 10,5% delle famiglie, con punte più alte nelle province interne: 180 mila persone vivono in condizioni di estrema difficoltà.

Tra le nuove forme di disagio emerge la cosiddetta “povertà da vacanza”: per chi già fatica ad arrivare a fine mese, spendere fino a 60 euro per una giornata in spiaggia è impensabile. La presenza di tratti di litorale liberi e gratuiti resta quindi una risorsa preziosa, da preservare come “ricchezza comune”.

Le Acli regionali mettono in guardia: «Non possiamo parlare di soluzioni senza partire dalle condizioni reali delle persone» afferma Mauro Carta, presidente regionale. «È la dotazione di capitale sociale – relazioni, fiducia, reti comunitarie – a fare la differenza. La politica deve preservare gli spazi di gratuità e creare processi virtuosi affinché chi vive in povertà possa uscirne».

Tra le cause strutturali della povertà in Sardegna:

• Maggiore incidenza sulle donne.
• Colpiti soprattutto i 40-50enni, in piena età lavorativa.
• Problema abitativo nelle fasce più fragili.
• Bassa scolarità e qualificazione.
• Presenza di “lavoratori poveri”.

Uno strumento regionale già attivo è il Reddito di Inclusione Sociale (ReIS), istituito con la legge 18/2016, pensato non solo come sostegno economico ma come progetto di inclusione, con patti personalizzati e accompagnamento sociale. Finora ha raggiunto 27.000 famiglie, integrandosi con misure nazionali come l’Assegno di Inclusione e il Sostegno Formazione Lavoro. Tuttavia, secondo le Acli, l’impatto sul miglioramento complessivo delle condizioni di vita è ancora limitato.

Per rafforzare il welfare isolano, le proposte puntano a:

• Rilanciare la programmazione sociale locale (PLUS).
• Integrare istruzione, formazione, lavoro e sviluppo economico.
• Attivare i comitati di garanzia della legge ReIS.
• Sfruttare i fondi comunitari con progetti mirati.
• Co-programmare e co-progettare con il Terzo Settore.
• Coordinare le misure nazionali e regionali contro la povertà.

In un’isola capace di attrarre milioni di turisti, la sfida più grande resta quella di non lasciare indietro chi, anche ad agosto, vive un’estate senza ferie, senza agi e spesso senza il necessario.