Lo sapevate? In Sardegna cresce un arbusto che si chiama “ginepro coccolone”

Un arbusto di modeste dimensioni che porta però un nome davvero curioso: ecco dove si trova e come si presenta
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Nella Sardegna, la flora è mediterranea e il clima influisce molto sulla vegetazione boschiva. La macchia mediterranea, caratterizzata dalla presenza di diverse specie tra cui leccio, sughera, castagno, corbezzolo, lentisco, ginepro, olivastro, cisti, erica e molte altre, è di grande interesse ecologico e rappresenta una delle composizioni vegetali più rappresentative dell’area del Mediterraneo.
La gariga è invece presente nelle aree degradate ed è composta principalmente da timo, elicriso, cisti ed euforbia. Nella fauna è presente una vasta gamma di endemismi vegetali e animali di grande valore naturalistico. Oggi portiamo la vostra attenzione sul fatto che in Sardegna esista anche il ginepro coccolone.
Come spiega molto bene il sito di Sardegna Foreste, questo arbusto dal nome curioso è di modeste dimensioni (3-6 m.) con portamento cespuglioso eretto, con chioma piuttosto irregolare e lassa, rami eretti, talvolta penduli.
Il “ginepro coccolone” è una sottospecie di Juniperus oxycedrus, rilevante ma scarsamente diffusa. In Sardegna, tuttavia, la sua comparsa è piuttosto frequente. Anche nell’aspetto, la pianta si distingue per dei galbuli più grandi e per la sua relativa rarità. Anche questa variante presenta due sottili righe bianche sugli aghi, ma questi ultimi sono meno pronunciati, e la forma della pianta risulta meno verticale rispetto ad altre sottospecie.

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Tortolì, via Peppino Catte senza GPL da oltre una settimana: disagi per residenti e turisti

La situazione sta causando gravi disagi a famiglie, anziani e turisti, con costi extra per soluzioni alternative. La vicenda è stata segnalata ad Adiconsum per valutare azioni legali.
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Dal 25 luglio è interrotta la fornitura di gas GPL in un impianto condominiale di via Peppino Catte a Tortolì, gestito da Liquigas S.p.A., dopo una fuga di gas segnalata dai residenti e messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco. Nessun sigillo è stato apposto all’impianto, ma il servizio non è ancora stato ripristinato.
Liquigas ha attribuito il ritardo alla mancanza di autorizzazione agli scavi da parte del Comune, ma da verifiche dei residenti il permesso è stato rilasciato il 30 luglio. Una comunicazione cartacea della società, datata 28 luglio e consegnata il 30, non chiarisce le tempistiche di intervento.
La situazione sta causando gravi disagi a famiglie, anziani e turisti, con costi extra per soluzioni alternative. La vicenda è stata segnalata ad Adiconsum per valutare azioni legali.

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