Lo sapevate? Perché Nuoro viene chiamata l'”Atene sarda”?

Nei primi anni del Novecento, nonostante in Sardegna si registrasse quasi il 60% di analfabetismo, a Nuoro si crearono delle condizioni per le quali il piccolo centro barbaricino divenne una vera e proprio culla di arte e cultura. Ecco chi furono i protagonisti
Nuoro, da oramai tanto tempo, viene spesso chiamata con l’appellativo di “Atene sarda”.
Da dove deriva questo l’usanza di indicare il centro barbaricino anche in questo modo?
E’ presto detto: Nuoro, nei primi anni del Novecento, nonostante la Sardegna registrasse quasi il 60% di analfabeti e nonostante la cittadina registrasse solo 7mila abitanti, vide prosperare la cultura e affermarsi un nutrito gruppo di intellettuali e artisti che finirono con l’essere apprezzati a livello nazionale e internazionale.
Il richiamo ad Atene, città greca culla della cultura occidentale, è dovuto proprio alla presenza, nel piccolo e quasi dimenticato centro sardo, di personaggi del calibro di Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Antonio Ballero, Gian Pietro Chironi, Attilio Deffenu, Francesco Ciusa, Antonio Pirari e tanti altri.
Questo gruppo di artisti e intellettuali, spesso tra loro in stretto contatto, rese Nuoro un crocevia di cultura, scambio e libero pensiero.
Sicuramente emblematica la figura di Grazia Deledda, ancora oggi simbolo e vanto per la città, che nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura. Seconda italiana a riceverlo nella storia, dopo il poeta Carducci.
Non a caso, oggi, Nuoro ospita tantissimi musei e centri culturali di pregio, testimonianza dell’attenzione che da sempre il centro barbaricino rivolge alla cultura e all’arte.

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