La Sindrome di Down un limite? Mai! L’atleta degli Insuperabili, Ignazio: «Lo sport mi dà gioia»

Ignazio è intelligente, sensibile, determinato e molto testardo. È autonomo e ha a cuore i familiari e gli amici. Ama gli animali ed è sempre attento alle persone. Ah, è un campione degli Insuperabili e il nuoto è indispensabile per lui. Conosciamolo meglio!
Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.
Ora conosciamoli uno per uno.
«La mia passione per lo sport è nata quando ero piccolino, ho iniziato con il calcio anche se per poco tempo, poi per diversi anni ho praticato lo judo fino a ottenere la cintura marrone, abbandonato perché non mi facevano più partecipare alle gare» spiega Ignazio Adamu, 40 anni e una Sindrome di Down che non frena né entusiasmo, né talento per lo sport. «Dopo lo judo ho praticato l’equitazione, partecipando ad alcuni concorsi e contemporaneamente ho iniziato con il nuoto.»
Mamma Maria lo descrive come intelligente e sensibile e, nello stesso tempo, anche un po’ prepotente e testardo: «Quando andiamo a fare la spesa, non vuole che le borse le prenda io. Nel suo piccolo si rende utile anche in casa, fa il suo letto e quello del fratello, stira le magliette» racconta. «Durante la settimana sta a casa della sorella perché il marito lo accompagna in piscina e lo porta in maneggio dove si prende cura dei cavalli, facendogli il box e preparando le carriole con il foraggio per il loro pasti.»
Insomma, dolce e attento a familiari, amici e animali, ma anche tenace e determinato: Ignazio è una forza della natura, inarrestabile.
Ma proseguiamo con la sua carriera da atleta, fino all’ingresso negli Insuperabili.
«Ho iniziato a praticare il nuoto quando avevo 18/20 anni, per primo nella comunale, alla Rari Nantes, a Terramaini per la società Saspo e in questo periodo tramite il comune di Cagliari ho preso il brevetto di bagnino, iniziando a lavorare al Poetto come aiuto bagnino per la società Golfo Degli Angeli. All’età di 27 anni son passato alla Promogest, iniziando a far parte del gruppo degli Insuperabili.»
Insomma, l’ingresso nella squadra-perla cagliaritana era d’obbligo.
«Sono molto felice di far parte di questa squadra e di questa società, con i miei compagni mi trovo molto bene e siamo una squadra affiatata» continua Ignazio. «I momenti più belli sono quando ci incontriamo in piscina, quando ne combiniamo qualcuna delle nostre, quando organizziamo in pizzeria, ma soprattutto quando facciamo le gare… Per me lo sport è indispensabile, mi dà gioia, serenità, secondo me aiuta le persone a socializzare e a star bene.»
Un pilastro, nella sua vita, così come anche lui con il suo entusiasmo e la sua energia è un pilastro degli Insuperabili.
«Quando mi alleno sono felice, e cerco di dare sempre il meglio di me stesso e quando sono in gara provo una forte emozione, mi piace la competizione e naturalmente tanta voglia di vincere!» conclude. «Quando siamo tutti insieme e ci prepariamo per le gare io personalmente mi trovo benissimo, e con i miei compagni ci carichiamo a vicenda cercando tutti di dare il meglio di noi stessi.»
«Penso che lo sport sia importante un po’ per tutti, in particolar modo per questi ragazzi,» continua mamma Maria «come già scritto, Ignazio ha dedicato molto tempo allo sport fin da piccolo, raggiungendo importanti obbiettivi soprattutto con lo judo e il nuoto. Tutto questo per lui e stato molto importante e l’ha reso la bellissima persona che è oggi: un ragazzo sì con la sua disabilità ma autonomo, sicuro di quello che fa.»
Ma non solo: «Si esprime discretamente, ha un linguaggio comprensibile ma soprattutto e furbo e forte. Il nuoto – che è l’unico sport che ora pratica – per lui e molto importante, oltre ad essere uno sport completo aiuta questi ragazzi a confrontarsi con altre persone e li rende sempre più speciali.»
E per i traguardi, mamma Maria è molto felice: «Mi dà parecchie soddisfazioni e sono felice perché sta bene con i suoi compagni. Insieme formano il bellissimo gruppo degli Insuperabili. Sono molta fiera e orgogliosa di mio figlio Ignazio e di tutte le cose che è riuscito a fare!»
Il nuoto gli piace ogni giorno che passa, racconta sua madre, e si trova benissimo nella squadra: «Sono dei ragazzi affiatati, spesso si sentono anche quando non sono impegnati con la piscina.»
E verrebbe da urlare: “Siamo una squadra fortissimi!”. Perché, insieme a loro, ci siamo noi, a seguirli in ogni loro futuro traguardo.

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