Un salto nella Baunei antica al MeC Puddu’s: la capra Regina indiscussa di un menù che mette d’accordo tutti

Immaginate di poter assaggiare uno stufato di carne di capra, con timo e ginepro, mentre vostro figlio prova il Crababurger. Tutto questo potete trovarlo all’Hen Bar e al MeC Puddu’s, dove la capra è Regina.
L’estate è alle porte, c’è un tepore delicato che ancora non è afa e siamo a Santa Maria Navarrese per qualche settimana, pronti a staccare la spina dalla frenesia quotidiana. Qui, in questo villaggio delizioso affacciato sul mare, si respira aria di vacanza e di salsedine. Dopo aver visitato i due simboli del borgo, la chiesetta del XI secolo circondata da olivastri millenari e la Torre Spagnola, ci concediamo una passeggiata per la via principale. Il turismo non è caotico, ma armonico: tutti hanno il sorriso.
Sono le sei e mezza e il primo pensiero è rivolto a un bell’aperitivo da gustare dopo un pomeriggio di scoperte.
Approdiamo al MeC Puddu’s e sorridiamo. Abbiamo letto diversi articoli, quando abbiamo cercato notizie sul borgo, che riconducevano a una disputa tra questo locale e McDonald’s vinta dal primo perché il suo MeC sta per… Malloreddos e Culurgiones, piatti tipici sardi.
Entriamo, curiosi, e incontriamo il titolare che, dopo una breve chiacchierata, ci spiega che potremo fare aperitivo all’Hen Bar, dall’altra parte della strada, per poi recarci qui a cenare.
Appena dentro l’Hen Bar ci rendiamo conto di quanto l’atmosfera sia particolare: tutto è curato nei minimi dettagli, dal gres porcellanato che decora il bancone al piano terra (il Regno del barman che fa i miracoli), al bianco dei muri, ai divanetti al piano di su, con le abat-jour sui tavoli. Abbiamo un’illuminazione: se l’altro è MeC Puddu’s – che richiama il gallo – qui, all’Hen, ossia gallina, tutto riconduce a questo animale.
Ci accomodiamo, sapendo che torneremo per il dopocena: oggi è prevista musica dal vivo. Siamo tentati dall’apericena, con 15 euro e una degustazione di prelibatezze home made tutte da acquolina in bocca, ma vogliamo assolutamente provare il menù del Mec Puddu’s per penetrare appieno nello spirito dell’antico, con ricette della nonna. Prendiamo due belle birre sarde, la Goloritzé e la Gorropu, e ci godiamo gli snack e questo tuffo nell’Ogliastra.
Quando la fame arriva, sappiamo che dovremo solo attraversare la strada per arrivare al locale principale. Entriamo e veniamo fatti accomodare in una veranda all’esterno. Anche qui c’è un ambiente che rimanda all’antico senza disdegnare il nuovo, con i tavoli in legno scuro che danno solennità, i pilastri in pietra a dividere gli ambienti, i muri bianchi e il gres porcellanato che tanto ci aveva rapito il cuore all’Hen Bar dietro il bancone della pizzeria.
La Sardegna è presente in ogni portata, lo notiamo dal primo sguardo al menù e Baunei è il centro più che mai: il suo simbolo, la capra, è sotto i nostri occhi in mille varianti.
Scegliamo tra le decine di etichette di vini, perlopiù isolani, il Boeli, e scegliamo coma antipasto il Taggeri Supramonte.
Il prosciutto ha un gusto pieno, il formaggio di capra solletica il palato, ma è del pistoccu friggiu e dei gathulis che ci innamoriamo: del resto, sono dei sempreverdi. Per il primo la regola, eccezionalmente, è: il troppo non stroppia. Infatti nel Piatto degustazione ci sono dodici culurgionis conditi con sei tipi di sugo diversi: i preferiti sono quelli al sugo di capra e quelli al sugo di cinghiale, sebbene anche con bottarga, burro e salvia, pomodoro e porcini siano ottimi. È quasi estate, ma il Re del locale è lo Stufato di capra al cannonau, con timo e ginepro e noi non ce lo lasciamo sfuggire, capendo subito perché la stragrande maggioranza degli ospiti abbiano come noi fatto questa scelta. La carne si scioglie in bocca, lasciando il retrogusto di timo e ginepro. La prossima volta assaggeremo anche il casu caentau, che tutti ci hanno descritto come una prelibatezza.
Chiudiamo con un dolce tipico sardo, gli Orrubiolos, e rimaniamo stupiti da quanto il contrasto tra formaggio, limone e miele sia equilibrato.
Certo è che torneremo per le pizze o per i panini: non ci è mai capitato di poter assaggiare una Burriccu, con straccetti di asino, o una Caddu, sempre con straccetti ma di cavallo. O addirittura un Crababurger, con hamburger di capra, crema di formaggio sempre di capra e rucola. Annotiamo nella nostra mente tutto questo ben di Dio e ci rechiamo a finire questa serata fatta di assaggi che rimarranno nel cuore, non prima di aver fatto una foto da postare subito sui social: nessuno va via senza uno scatto sopra una lastra di vetro posta su un pozzo profondo 11 metri, ricordo del passato, completamente illuminato.
Musica dal vivo all’Hen Bar, un bel mojito e la luce soffusa: ecco la magia. Quando il tempo trascorre bene, passa velocemente, e noi ci accorgiamo che è veramente tardi. Lasciamo il locale sapendo che sarà un punto fisso di queste nostre vacanze.

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