Da qualche mese, sono passati novant’anni da quell’11 agosto del 1932, quando Guglielmo Marconi, realizzò i suoi esperimenti a Capo Figari a Golfo Aranci.

L’inventore riuscì nell’impresa per la prima volta di inviare segnali a onda ultracorta – lunghezza d’onda inferiore al metro – verso la stazione di Rocca di Papa (Roma) a oltre 250 chilometri di distanza – 263 km circa -.

L’importanza di questo esperimento è data dal fatto di aver dimostrato la possibilità di comunicare a lunghe distanze nonostante la curvatura terrestre.

Fondamentale fu il semaforo della Marina militare, sorto nel 1890 sul promontorio di Capo Figari (a quota 342 metri sul mare). Durante tutta la giornata dell’11 agosto 1932 il riflettore ricevente sistemato sulla terrazza della struttura orientato verso Rocca di Papa raccolse le trasmissioni dalla Penisola finché, al tramonto, i segnali si attenuarono fortemente mantenendosi più deboli che nelle ore diurne. In mare tra la costa sarda e quella laziale fece da ponte la nave laboratorio Elettra.

La frequenza utilizzata era di circa 525 MHz, corrispondenti ad una lunghezza d’onda di 57 cm.

Ci troviamo in Sardegna, nel cuore dell’Ogliastra, terra di centenari e bellezza autentica. Ed è proprio qui che il fotografo Pierino Vargiu — ambasciatore della longevità nell’isola — ha catturato con il suo obiettivo uno scatto che racconta molto più di un semplice momento quotidiano. Nella foto, tre anziane donne, vestite con gli abiti tradizionali scuri della cultura sarda, si avviano con passo deciso verso la spiaggia. Con loro, borse da mare e accessori per fare il bagno.

Foto Pierino Vargiu

L’immagine è un omaggio alla grazia, alla forza e all’eleganza delle donne ogliastrine, che portano con sé la memoria di un’epoca ma anche la voglia di vivere pienamente il presente. C’è qualcosa di profondamente simbolico in questo gesto semplice: il mare, da sempre legato alla rinascita e alla libertà, si incontra con la dignità della tradizione e la bellezza della longevità.

Lo scatto di Vargiu diventa così una finestra aperta su un modo di essere, un ritratto autentico della Sardegna più vera: quella che cammina lenta ma sicura, con lo sguardo fiero rivolto all’orizzonte.