Castello dei Doria di Chiaramonti, tesoro di Sardegna con un passato da fortezza medioevale e antica chiesa

Un passato da fortezza medioevale e antica chiesa, oggi sede di concerti ed eventi culturali, a pochi passi da un paesino dell’Anglona, nel nord-ovest della Sardegna.
Fortezza medioevale e antica chiesa in passato, anche se oggi è diventata un’oasi di pace, il Castello dei Doria di Chiaramonti è intriso di vicende particolarmente movimentate. “Vecchia di almeno 600 anni, in cima ad un monte, sull’orlo di una precipitevole rocca, lontana dalla popolazione un quarto d’ora di strada scabrosa e scoscesa”, poche e secche parole che non lasciavano scampo. Le pronunciò nel 1827 il sindaco di Chiaramonti, che ‘giustificava’ e sanciva l’abbandono per sempre della ‘scomoda’ parrocchia di san Matteo, eretta attorno all’inizio del XVI secolo sulle fortificazioni del castello costruito da Brancaleone Doria, marito di Eleonora d’Arborea. Lasciata in balia dei saccheggiatori l’imponente chiesa sulla rocca, lo stesso sindaco costruì una nuova parrocchia al centro del paese.

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Ora dimentica i trascorsi del maniero, non è più una chiesa e neanche una fortezza ambita da uomini avidi di domini, è diventata un’oasi di pace intrisa di antiche vicende, raggiungibile a piedi dal centro di Chiaramonti, antico e piccolo borgo dell’Anglona al confine con Sassarese e Logudoro. Alcune parti dell’antica parrocchia rimangono ancora in piedi a dominare imperiose sul paese, in particolare svetta il campanile alto dodici metri innestato sulla torre del castello medioevale. Attorno alla navata, otto cappelle di cui rimangono le imposte e le nervature delle volte in stile aragonese, di lato la cappella del convento dei carmelitani che fiancheggiava la chiesa.
Nel silenzio surreale del luogo abbandonato sembra riecheggiare ancora il suono delle campane della torre che scandisce il ritmo della vita agropastorale degli abitanti del villaggio e sentire tra le mura le voci concitate delle truppe della famiglia Doria, sempre impegnate nella difesa del castello dalla brama di possesso dei potenti dell’epoca. Fonte Sardegna Turismo.

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