Un piccolo e prezioso reportage di Cristian Mascia e Daniele Lai, fotografi ogliastrini, all’interno della Grotta Su Marmuri di Ulassai.

Tutta la bellezza e la maestosità di una vera e propria perla del nostro territorio.

Le grotte di Su Marmuri offrono un percorso affascinante e interamente pianeggiante che si sviluppa per una lunghezza complessiva di 850 metri, conducendo i visitatori attraverso un ambiente unico caratterizzato da due suggestivi laghetti sotterranei. Questo straordinario sistema carsico si distingue per le sue imponenti sale, rese ancora più spettacolari dalle altezze vertiginose delle volte che sovrastano il cammino. A rendere il panorama ancora più mozzafiato contribuiscono le numerose concrezioni calcitiche che decorano le pareti e il soffitto della grotta, oltre alle maestose stalattiti e stalagmiti che sembrano dialogare tra loro, creando forme e giochi di luce unici. L’armonia di questi elementi naturali culmina in grandiose colonne che si ergono come pilastri, testimoni silenziosi di millenni di formazione geologica, trasformando la grotta in un luogo di rara bellezza e grande suggestione.

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce hanno subito un intenso processo di metamorfismo, noto ai geologi come “Filladi Grigie del Gennargentu”, che ha cancellato ogni possibile residuo fossile.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.