“I sardi non sono italiani”. Dante nelle sue opere parla spesso della Sardegna: ecco dove e perchè

"Non si stancano mai di parlare della propria terra", "Non sono italiani". Nelle sue opere il Sommo Poeta ha dato molte informazioni e giudizi ( non proprio positivissimi) sul popolo sardo: ecco cosa ha scritto dei sardi e dove
Dante Alighieri, nonostante non sia mai stato in Sardegna nella sua vita, cita nelle sue opere ( sia nella Divina Commedia che nel De Vulgari Eloquentia) molto spesso la Sardegna e il popolo sardo. E quasi mai lo fa in termini encomiastici.
Nell’Inferno sostiene che “la Sardegna non è una terra italiana e che è malarica”. Nel Purgatorio che “si trova molto più a sud dell’Italia e che la sua vernaccia ha condannato un Papa al purgatorio”.
Nel De Vulgari Eloquentia, invece, scrive che “I sardi non sono italiani, ma solo vicini ad essi”. E aggiunge che “sono privi di un loro volgare” e che “non si stancano mai di parlare della propria terra”. Nella Divina Commedia, poi, come rileva lo storico Andrea Caucci nella suo libro “La Sardegna” ( Edizioni Mursia), il Sommo Poeta inserisce ben tre sardismi: “donno”, “di piano” e “giudice”.
Ricordiamo poi il riferimento alle donne barbaricine, per Dante “troppo scollate e licenziose”.
Lo sapevate? Dante nella Divina Commedia definisce le donne barbaricine “immorali e scollate”
E anche, non ultimo, l’inserimento, nella Commedia, di tanti personaggi sardi o che operarono nell’Isola, come Lapo Saltarello, avvocato morto a Cagliari, il giudice di gallura Giovanni Visconti, la moglie Beatrice e la figlia Giovanna, ultima giudicessa di Gallura e tanti altri.

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