All’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, la Sardegna è stata protagonista della serata inaugurale della decima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, trasformando l’evento in un viaggio immersivo tra storia, tradizioni e sapori. Il progetto nasce con l’obiettivo di raccontare il territorio passando dal cibo, offrendo un’esperienza che unisce cultura, arte e gastronomia.
In collaborazione con l’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna –, la Camera di Commercio del Nuorese e l’associazione A.T.I. Canne al Vento, l’Istituto ha presentato una mostra fotografica che ritrae riti, feste popolari, abiti tradizionali e pratiche artigianali, offrendo al pubblico norvegese uno sguardo autentico sul patrimonio culturale dell’isola.
La serata ha rappresentato l’intera Sardegna: dalla Gallura, con il Vermentino e l’IPSAR di Arzachena, alla Barbagia e al Nuorese, da Oliena a Dorgali; dall’Ogliastra, con un cuoco di Urzulei fino alle zone marginali, passando per la Costa Smeralda, il cicloturismo di Cagliari e le tradizioni di Niedditas, in provincia di Oristano.
Due interventi accademici hanno approfondito il patrimonio culturale: la storica Monica Miscali della NTNU di Trondheim ha illustrato le radici del Nuorese e della Barbagia, mentre Eleonora Arba dell’ISRE ha spiegato il valore documentale e antropologico delle tradizioni sarde. A seguire, due volontarie hanno indossato i costumi tipici di Oliena e Seulo, e un orafo ha lavorato dal vivo un gioiello in filigrana, mostrando l’abilità artigiana che caratterizza questa antica tecnica.
La degustazione finale di salumi, formaggi, bottarga e pani tradizionali ha completato il percorso sensoriale, regalando ai partecipanti un’esperienza pienamente immersiva della Sardegna.

La Sardegna a Oslo


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