Alà Abureesh, ingegnere esperta in informatica e bio-edilizia, vive a Tortolì dal 2006, da giovedì scorso è ufficialmente cittadina italiana e Tortoliese. Nella sala consiliare del Comune, con il Sindaco Marcello Ladu che ha sottoscritto il giuramento per la cittadinanza, e il marito Mahamoud Midat, palestinese con dottorato e laurea in fisica, hanno discusso anche della preoccupante situazione palestinese.

I bombardamenti che continuano incessantemente dallo scorso ottobre hanno causato decine di migliaia tra morti e feriti nella sola Striscia di Gaza. Vittime civili, donne, anziani, bambini. “Auspichiamo a breve un’evoluzione positiva, con la fine del conflitto dove le rispettive diplomazie prevalgano”, ha dichiarato Ladu. “Quando c’è la guerra è difficile parlare di pace, devono prima tacere le armi”, dice Mahamoud Midat. La situazione palestinese, molto complessa e delicata, ci ricorda l’importanza della solidarietà, del dialogo, del rispetto degli altri e della diversità non soltanto di opinione.

In un mondo ormai globalizzato queste circostanze ci toccano sempre più profondamente e da vicino. “Come amministrazione ci complimentiamo con Alà Abureesh per aver ottenuto la cittadinanza e con la famiglia per aver scelto di essere parte attiva della nostra comunità: accogliente, attenta e sempre pronta ad arricchirsi grazie alle diverse esperienze e culture che la compongono”.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.