Lo sapevate? In Sardegna ci sono delle grotte che i nuragici usavano come templi
Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora "‘vivo" perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione: ecco come lo usavano i nuragici
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C’è una magia che riposa nel sottosuolo dell’Iglesiente, quella creata dalle grotte di su Mannau, nel territorio di Fluminimaggiore, nella Sardegna meridionale.
Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora “‘vivo” perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione.
L’antro s’insinua per otto chilometri nel cuore della terra con due rami principali: quello sinistro originato dal fiume Placido, con spettacolari condotti e saloni, quello destro, il maggiore e quasi ‘orizzontale’, originato dal fiume Rapido. La lunghezza totale è di 8 chilometri ed il punto più alto è di 153 m.
La parte visitabile è composta da numerose sale abbellite con concrezioni, stalattiti, stalagmiti (la più alta misura 11 metri), colonne che si innalzano fino a 15 m, cristalli di aragonite, laghi sotterranei.
La sala archeologica è un grande tempio ipogeo sin da epoca prenuragica: i resti di lucerne a olio, ritrovati qui, ricordano i riti del culto dell’acqua. Gli studiosi ritengono che anticamente fu un tempio ipogeico dove circa 3000 anni fa sacerdoti nuragici praticavano antichi riti legati all’acqua sacra ed in qualche modo collegato al tempio di Antas, non lontano.
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“Radici di Bronzo” arriva a Tortolì: il docufilm che racconta l’anima ancestrale della Sardegna

Nel corso della serata si terrà anche l'incontro con l’autore, Andrea Loddo.
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Questa sera, venerdì 19 dicembre, alle ore 18, il Teatro San Francesco di Tortolì ospiterà la proiezione del docufilm Radici di Bronzo – La Terra dei Sardi, un’opera che celebra l’identità e le radici più profonde dell’isola.

L’evento, organizzato dal Comune di Tortolì in collaborazione con la Pro Loco Rocce Rosse, si inserisce in un percorso di valorizzazione culturale del territorio. Interamente girato in Ogliastra, il docufilm propone un racconto visivo intenso che conduce lo spettatore in un viaggio tra memoria, bronzo e spiritualità ancestrale, restituendo l’immagine di una Sardegna antica e simbolica, capace ancora oggi di raccontarsi attraverso la sua storia millenaria.
Nel corso della serata è previsto anche un incontro con l’autore, Andrea Loddo, che dialogherà con il pubblico ripercorrendo le fasi creative e il significato del progetto cinematografico. L’ingresso alla proiezione è gratuito.
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