Lo sapevate? Mussolini ha a che fare con la nascita di Carbonia: ecco perché

Durante l'autarchia nacque l'idea di fondare una nuova città vicino al giacimento carbonifero, dando ai futuri lavoratori della miniera un luogo di residenza nelle vicinanze
Nel novembre del 1935, la Società delle Nazioni impose sanzioni economiche al Regno d’Italia in risposta all’invasione dell’Etiopia da parte del regime fascista. Il governo italiano, guidato da Mussolini, rispose adottando una politica di autarchia, volta a raggiungere l’autosufficienza economica riducendo le dipendenze dalle importazioni estere. Questa politica ebbe un impatto significativo sulla Sardegna, particolarmente evidente nella decisione di utilizzare l’orbace sardo per la produzione di uniformi per varie organizzazioni fasciste, tra cui la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
L’orbace sardo, un tessuto tradizionale dell’isola, divenne un elemento chiave nella strategia di autarchia, poiché la produzione aumentò per soddisfare la crescente domanda. Questo fenomeno generò effetti positivi sull’economia isolana, contribuendo a mitigare gli impatti negativi della crisi economica globale del 1929, che aveva colpito pesantemente il settore minerario sardo.
La crisi del settore minerario, causata dalla depressione economica degli anni ’30, trovò una svolta con la visita di Mussolini in Sardegna nel giugno del 1935. Durante questa visita, il leader fascista annunciò un impegno straordinario dello Stato per sostenere la produzione carbonifera sarda. Questo segnò l’inizio di una ripresa significativa del settore minerario, che aveva lottato dalla crisi del 1929.
L’attenzione si concentrò sulla ricerca di nuovi giacimenti minerari sull’isola e nel 1936 e 1937, le indagini portarono alla scoperta di un vasto giacimento di carbone nel Sulcis, a sud della miniera di Sirai. Nacque l’idea di fondare una nuova città vicino a questo giacimento, dando ai futuri lavoratori della miniera un luogo di residenza nelle sue immediate vicinanze. Nel 1937 ebbero inizio i lavori per la costruzione della miniera di Serbariu e della città adiacente, nota come Carbonia. Quest’ultima fu completata nel dicembre dell’anno successivo, in appena 300 giorni, e inizialmente ospitò 8,000 persone.
La rapidità con cui fu costruita Carbonia testimonia l’urgenza e l’importanza che il regime fascista attribuiva al settore minerario sardo. La città non solo fornì alloggi per i lavoratori, ma divenne un simbolo della determinazione del governo nel promuovere l’autarchia e garantire l’approvvigionamento di carbone.
La politica di autarchia fascista ebbe quindi un impatto diretto sulla Sardegna, influenzando l’economia dell’isola attraverso l’uso delle risorse locali, come l’orbace sardo, e la rivitalizzazione del settore minerario con la fondazione di Carbonia.

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