La disabilità non è mai un limite ai sogni. Fabrizio degli Insuperabili: «In gara? Sempre emozionato»

Bravissimo nel nuoto, è conosciuto per essere altruista: fa sempre dei regalini ai suoi compagni di squadra: «Mi fa stare bene, sono miei amici» Ecco Fabrizio, campione degli Insuperabili
Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.
Ora conosciamoli uno per uno.
«Avevo otto anni quando ho iniziato: per me c’era solo il nuoto.»
Così inizia il racconto del 44enne Fabrizio Orrù, nato a Cagliari ma residente a Quartu. Fabrizio, nonostante un lieve ritardo, non si fa fermare da nessuno e lavora con tenacia e determinazione per raggiungere i suoi traguardi. È anche inserito nella scuola nuoto di alto livello ed è, insieme a Nicola Incani, uno degli atleti da più tempo in squadra.
Insomma, una bella collezione di traguardi per l’atleta che è noto per il suo estremo altruismo: «Faccio regali ai miei compagni di squadra spesso, loro sono contenti e anche io… mi fa sentire bene. Sono miei amici» racconta, con dolcezza.
«Il nuoto fa bene alla schiena e ai muscoli,» spiega «ma anche a livello di amicizie: si conoscono sempre nuovi amici.»
E sulla squadra degli Insuperabili dice che «Siamo molto affiatati». «Sto bene al pensiero di far parte del gruppo.»
Ma il nuoto è anche sudore e tenacia, determinazione e sacrificio. Lo sa bene Fabrizio: «Metto molto impegno, quando sono in gara sono sempre emozionato».
E papà Luciano, che lo accompagna da quando la mamma non c’è più, lo accompagna sempre ed è molto orgoglioso di questo figlio così capace e caparbio: «Mio papà è contento» spiega.
E su Simona Bellisai, allenatrice, dice: «Ogni tanto urla perché non la ascoltiamo ma va bene!»

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