La Fenice, l’animale mitologico simbolo di rinascita: l’ultima opera di Nicola Urru, scultore di sand art

La bellissima opera è stata realizzata dallo scultore nella spiaggia di Platamona.
L’Araba Fenice secondo la leggenda rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte e proprio per questo motivo, simboleggia la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi. Secondo una versione del mito dopo aver vissuto per 500 anni, prima di morire costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma, accatastava piante balsamiche e si adagiava al sole, lasciando che quest’ultimo la bruciasse.
Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice. Rappresenta simbolicamente la morte e la risurrezione, la continuità, la capacità di superare le avversità e di emergere più forti da esse.
Le storie della Fenice hanno ispirato innumerevoli artisti, poeti e filosofi nel corso dei secoli, tra cui Nicola Urru, scultore di sand art. Vi mostriamo la sua ultima, bellissima opera realizzata nella spiaggia di Platamona, che rappresenta proprio questo animale mitologico.
“La capacità di stare in ascolto dei mormorii della propria anima è il vero attivatore di trasformazione interiore: dialogare con quel disturbo da sradicare, che diventa, strada facendo, messaggio da ascoltare, non punizione da vivere ma esperienza a cui l’anima chiama. Perché il dolore, in quanto parte dell’esistenza umana, parte integrante proprio come il piacere, possiede un potenziale evolutivo. C’è qualcosa che possiamo ricavare dal dolore, come da qualsiasi altro lato della vita e, non conoscendo il nostro destino, siamo obbligati a vivere ciascun attimo, compreso quello impregnato di sofferenza.
L’essere umano riesce a liberare il suo potenziale di autoguarigione grazie alla ferrea volontà di risorgere dalle ceneri come l’araba fenice”, scrive Urru.

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