Quando la disabilità non è un limite: le interviste agli Insuperabili. Monica Aramini: «Lo sport dà amicizia»

«Ho raggiunto molti traguardi nel campionato regionale, ho sempre vinto medaglie d'oro» racconta Monica Aramini, autosufficiente e molto riflessiva nonostante un lieve ritardo mentale «invece nel campionato nazionale ho vinto medaglie di bronzo, argento e ultimamente d'oro.»
Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.
Ora conosciamoli uno per uno.
«Ho raggiunto molti traguardi nel campionato regionale, ho sempre vinto medaglie d’oro» racconta Monica Aramini, autosufficiente e molto riflessiva nonostante un lieve ritardo mentale «invece nel campionato nazionale ho vinto medaglie di bronzo, argento e ultimamente d’oro.»
Monica, che ha quasi 41 anni (le candeline il 30 gennaio) e un diploma sudatissimo e meritatissimo in Servizi Sociali, è un po’ timida – parola della mamma – a primo impatto, con le persone che non conosce, ma loquace con i conoscenti e soprattutto in casa. Ed è affettuosa… Ah, è campionessa regionale! «Mi sento molto orgogliosa e felice di esserlo» commenta l’atleta, aggiungendo che la passione per lo sport arriva quand’era molto piccola, intorno ai dieci anni d’età. E quella per il nuoto? «Subito dopo» chiarisce. «Quando sono in gara provo tanta emozione per poter raggiungere il risultato migliore, quando mi alleno provo a dare il meglio di me» continua. La passione e il cuore che vengono messi nel nuoto si possono sentire attraverso le parole.
«Il momento più bello che ricordo è relativo al primo anno che ho partecipato alle gare nazionali, 13 anni fa, e ho vinto per la prima volta 2 medaglie, una di bronzo e una d’argento.»
E su cosa dà il nuoto, Monica è perentoria: «Secondo me dà unità, aggregazione, amicizia e socialità.»
Del resto, parola di mamma Maria Efisia, che la supporta in tutto e per tutto, Monica con il suo ingresso negli Insuperabili ha sviluppato una sicurezza di sé maggiore, è diventata più comunicativa e ha stretto amicizia con tutti. «Mi sento molto orgogliosa dei risultati ottenuti nel nuoto per l’impegno che Monica mette ogni volta che nuota» sono le parole della mamma, fiera della tenacia della ragazza nel raggiungimento degli obiettivi.
«Essere in una squadra come quella degli Insuperabili mi fa sentire molto felice e amata dai miei compagni e dalla mia istruttrice» commenta Monica. «Cerco di mettere l’impegno massimo possibile.»
«Per i ragazzi con una disabilità è molto importante che siano instradati nello sport perché li aiuta nella socialità e nell’integrazione della loro vita» commenta, in chiusura, la mamma. E che siano benedette queste parole: del resto, gli Insuperabili sono insuperabili per davvero. Bravi, grintosi e pieni di affetto ed entusiasmo… what else?

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