Si è svolto anche a Tortolì l’evento benefico Miracolo di Natale. Tantissimi i beni di prima necessità radunati per essere poi donati alle famiglie bisognose. La soddisfazione dell’amministrazione comunale: “Il Miracolo di Natale è stato un successo collettivo! Abbiamo vissuto insieme un momento di straordinaria solidarietà e generosità. Il “Miracolo di Natale”, ideato da Gennaro Longobardi, ha superato ogni aspettativa, raccogliendo oltre 90 quintali di generi alimentari per le persone più bisognose della nostra comunità.

Un ringraziamento speciale va ai volontari, l’anima pulsante di questa iniziativa. Hanno lavorato senza sosta, dimostrando un impegno e una dedizione che ci riempiono di orgoglio. La vostra energia e il vostro sorriso hanno illuminato questa maratona alimentare. Siamo grati alle numerose associazioni che hanno collaborato con noi, tra cui Anmi (associazione nazionale marinai Italia), il Comitato Santa Lucia, l’associazione Anteas, la Croce Verde, l’associazione “La Stanza di Peo”, AVIS, l’Università della Terza Età, l’associazione Auser, l’associazione sos metal detector nazionale oggetti smarriti e la Caritas per il supporto logistico. Un ringraziamento particolare a Giorgio Falchi, organizzatore/coordinatore locale del Miracolo di Natale e all’aministrazione comunale tutta per l’impegno e la partecipazione.

Il vostro supporto è stato fondamentale per il successo di questa iniziativa. Grazie a tutti per aver reso possibile questo miracolo di solidarietà. Insieme abbiamo fatto la differenza, portando aiuto e speranza a chi ne aveva più bisogno. Continuiamo a costruire insieme una comunità più forte e solidale!”

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce hanno subito un intenso processo di metamorfismo, noto ai geologi come “Filladi Grigie del Gennargentu”, che ha cancellato ogni possibile residuo fossile.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.