Il Dono di Natale: il teatro dei burattini alla Casa Circondariale di Lanusei

A partire dal mese di ottobre un gruppo di nove corsisti del CPIA (centro provinciale Istruzione per Adulti) si sono impegnati in un percorso di laboratorio teatrale, in cui la rappresentazione di giovedì ha rappresentato solo il coronamento.
Nella Casa Circondariale di Lanusei è stato presentato un originale spettacolo teatrale di burattini. La scelta è ricaduta sulla novella di Grazia Deledda “Il dono di Natale”, tratta dall’opera “Racconti di natale” molto apprezzata per le sue caratteristiche rispondenti alle esigenze del progetto. Lo spettacolo, ricco di cambi di scena, musiche e canti natalizi della tradizione sarda, ha come evento centrale la nascita di un bambino nella notte di Natale. Il racconto diventa allegoria del vissuto quotidiano, in grado di spezzare la noia e la tristezza legata alla condizione di reclusione. Il Natale infatti ha un forte richiamo emotivo, e la nascita di quel bimbo si sovrappone ai ricordi del Natale dell’infanzia: lo stare insieme in famiglia, ripensando e riscoprendo quei valori di affetto, generosità, amore reciproco, sentimenti in parte (o del tutto) sepolti in età adulta, specie in ambienti reclusi come quelli delle carceri e considerando anche il vissuto dei reclusi.
A partire dal mese di ottobre un gruppo di nove corsisti del CPIA (centro provinciale Istruzione per Adulti) si sono impegnati in un percorso di laboratorio teatrale, in cui la rappresentazione di giovedì ha rappresentato solo il coronamento. Il laboratorio ha interessato tutte le discipline scolastiche del 2° periodo didattico (biennio scuole superiori), ed oltre. I corsisti sono stati guidati dai docenti delle singole discipline: la prof.ssa Franca Loddo (Lettere) per la scelta della novella e l’adattamento teatrale e nella scelta dei canti, dalla prof.ssa Lucia Pinna (Matematica e Scienze) nella realizzazione dei burattini, rigorosamente vestiti con abiti sardi, dal prof. Mario Lombardo nella progettazione e realizzazione del teatrino, dei fondali, nelle musiche e nel canto e della prof.ssa Anna Pirina, docente di inglese professionale.
La struttura del teatrino (Barracca) della “Compagnia Istrioni d’OZzastra” (con evidente allusione al mago di OZ) ha permesso ai detenuti di potersi esprimere liberamente, prestando la propria voce e le proprie mani ai burattini, superando in questo modo l’emozione dell’esibizione in pubblico.
Il progetto, condiviso con il Dirigente scolastico prof. Antonio Alba, ha avuto come obiettivo educativo il ripensare l’aula scolastica come luogo di opportunità formative, da luogo di apprendimento nozionistico a luogo di apprendimento laboratoriale- collaborativo e soprattutto, di socializzazione, in cui sono crollate le barriere di ruolo tra docenti/studenti. Ciò ha permesso di esprimere la creatività dei detenuti, sia nell’ambito artistico (musica, canto, pittura, recitazione) che nell’ambito letterario, nell’intento di promuovere la lettura della narrativa sarda e del canto tradizionale.
“Con l’occasione vogliamo ringraziare i nostri corsisti che si sono impegnati, oltre all’orario scolastico, per la buona riuscita del progetto, il personale educativo, la direttrice Dott.ssa Marianna Madeddu, la comandante Dott.ssa Moira Vacca, la responsabile dell’area educativa Dott.ssa Tatiana Danese e tutta l’amministrazione penitenziaria, che grazie al loro impegno e supporto (anche economico) hanno reso possibile la buona riuscita dell’iniziativa. Si ringrazia inoltre la scrittrice Franceschina Loddo per aver scritto le ottave adattandole alla novella” commentano i docenti del CPIA.

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