La parrocchia di Sant’ Andrea Apostolo porta avanti nuove iniziative solidali.

Un gruppo di bambini  della parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, accompagnati dalle loro catechiste, martedì 19 dicembre, hanno trascorso un bel pomeriggio in compagnia degli ospiti presenti nella RSA di Tortolì.

L’atmosfera è stata resa magica dall’entrata in scena di Babbo Natale, seguito da tutti i bambini, accompagnato dal suono delle launeddas e dai canti di Natale.

I bambini e gli ospiti della struttura si sono scambiati reciprocamente i doni di Natale.

Per le catechiste è stato motivo d’incanto assistere all’emozione dei loro alunni dinnanzi ad una realtà diversa dalla loro.

L’iniziativa si è basata sulla speranza di far comprendere a tutti i presenti che il Natale non significa solo ricevere dei doni materiali, ma anche donare un sorriso e un po’ di spensieratezza a chi, anche se accolti con dolcezza in queste strutture, vive lontano dal calore di casa, spesso pure durante le festività.

La direttrice e tutto il personale sanitario hanno accolto il gruppo con gentilezza, emozione e affetto, spiegando che, dopo quasi quattro anni di restrizioni a causa del Covid-19, era la prima volta che la struttura apriva le porte ad una nuova iniziativa, riunendo tutti gli ospiti della RSA nella sala comune.

Il pomeriggio è stato magico, perché i primi visitatori, dopo quasi quattro anni, sono stati proprio i bambini, con le loro domande e i loro sguardi pieni di gratitudine.

Tra le eccellenze gastronomiche più antiche e autentiche della Sardegna c’è sa Casada (o Colostra), conosciuta anche come il “budino dei pastori”, un prodotto tradizionale preparato esclusivamente con il colostro, il latte delle pecore dei primi giorni di lattazione. La sua origine si perde nella notte dei tempi, da quando i pastori iniziarono ad allevare pecore e a caseificare il loro latte.

Foto di Tore Orrù

La particolarità di questo prodotto è strettamente legata al tipo di latte utilizzato: il colostro coagula in cottura, mentre il latte delle mungiture successive no, rendendo impossibile la produzione della Casada. Per questo motivo i pastori lo separano dal latte destinato al formaggio, evitando di alterarne il sapore.

La Casada è un prodotto domestico e stagionale, che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in quantità limitate, soprattutto tra novembre e aprile, in corrispondenza della nascita degli agnelli sardi, con picchi durante le festività di Natale e Pasqua.

Esistono due varianti principali: “sa casada”, cotta direttamente sul fornello con zucchero e scorza di limone, e “sa colostra”, cotta a bagnomaria con zucchero e cacao. Un elemento fondamentale nella preparazione è il tempo di cottura, che deve permettere al budino di essere abbastanza compatto da reggere il cucchiaino, senza però asciugarsi eccessivamente. La rapidità della coagulazione varia in base al momento della mungitura: più vicino al parto, più veloce sarà la cottura.

Nel 2025, la denominazione ufficiale inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) è stata aggiornata da Casada a Casada – Colostra, riconoscendo così l’importanza del colostro nella preparazione di questo autentico simbolo della cultura pastorale sarda.

Si ringrazia per lo scatto Tore Orrù.