Il semaforo di Punta Falcone: un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica
La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato
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La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.
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Tzia Ida Cosa di Giba compie 103 anni: eleganza, lucidità e più di un secolo di sorrisi

A 103 anni, Tzias Ida continua a sorprendere tutti con la sua lucidità, la curiosità verso l’attualità e il suo inconfondibile stile: sempre elegante, sorridente e socievole, amatissima da familiari, amici e da tutta la comunità
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Un traguardo straordinario per una donna speciale, esempio luminoso di longevità, grazia e forza d’animo. A 103 anni, Tzias Ida continua a sorprendere tutti con la sua lucidità, la curiosità verso l’attualità e il suo inconfondibile stile: sempre elegante, sorridente e socievole, amatissima da familiari, amici e da tutta la comunità. Originaria di Giba, da tanto tempo ormai risiede a Cagliari.
La sua lunga vita è un racconto di tradizioni, saggezza e amore per la propria terra, testimonianza viva dei valori che rendono unici i centenari sardi.
Un grazie di cuore, come sempre, a Pierino Vargiu e Angela Mereu, instancabili ambasciatori dei centenari sardi, per aver condiviso con noi notizie e immagini di questo bellissimo compleanno.

Tzia Ida Cosa di Giba PH Pierino Vargiu
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