Lo sapevate? Nella Tortolì del passato esisteva il “figulo”, l’artigiano della terracotta

Tra questa tipologia di artigiani, a Tortolì in passato spiccavano sicuramente i fratelli Casula: ecco dove avevano il loro forno e perché il loro lavoro era così apprezzato e importante
Continua il nostro piccolo viaggio nel mondo degli antichi mestieri tortoliesi.
Dopo aver parlato dei domatori di buoi e dei tagliatori di canne, oggi passiamo in analisi un altro lavoro molto richiesto nella Tortolì del passato, quello del figulo, l’artigiano dell’argilla, che lavorando questo materiale creava brocche, pentole e vasi.
Ancora una volta ci viene in aiuto Virgilio Nonnis con il suo libro “Storia e storie di Tortolì” ( Edizioni della Torre, 1988), dove si testimonia la presenza in paese, di una famiglia, quella dei Casula, dedita a questa attività. Il laboratorio più noto a Tortolì era infatti quello gestito dai fratelli Antonicu, Peppi e Giuanni Casula, che con il forno occupava tutta l’area del rione Concia che si trova tra via Iosto, via Palestro e via Marsala.
A Tortolì, che a quei tempi non aveva un acquedotto, le brocche e il vasellame in generale erano di fondamentale importanza per il trasporto dell’acqua.
La lavorazione dell’argilla per la creazione di questi oggetti di importante uso comune avveniva attraverso l’utilizzo di un particolare strumento, s’orroda, che era formato da un asse girevole, infilato in una buca nel pavimento, sulla quale facevano perno due ruote di legno. Su una di queste il figulo imprimeva un movimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA