Il PLUS OGLIASTRA apre le porte alla storia con il progetto dedicato ai giovani “Promemoria Auschwitz 2024”

Al via le iscrizioni del progetto di educazione alla cittadinanza europea, promosso da Arci Sardegna in cooperazione con l’associazione “Deina” e sposato dal Plus Ogliastra che porterà 42 giovani ogliastrini a bordo del treno della Memoria. Un viaggio per non dimenticare l’abisso della storia europea: ecco come partecipare
canale WhatsApp
Il PLUS OGLIASTRA, con il Comune di Tortolì guidato dal sindaco Marcello Ladu come capofila, ha dato il via al progetto “Promemoria Auschwitz”, una potente esperienza educativa dedicata ai giovani della nostra regione che desiderano imparare dai capitoli più significativi della storia europea.
“Felici e orgogliosi di essere riusciti come amministrazione e come Plus a portare avanti questo progetto rivolto ai giovani del territorio ogliastrino. Un unico progetto, di grande portata, che vedrà 46 giovani – due per ogni comune d’Ogliastra coinvolto – partire per questo prezioso viaggio nella storia” commenta Irene Murru, alla guida del PLus Ogliastra e assessora tortoliese ai servizi sociali.
“Questo progetto rappresenta un viaggio educativo alla scoperta della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto, con l’obiettivo di promuovere una memoria viva e consapevole. Il viaggio include visite toccanti alla Fabbrica di Oscar Schindler, al quartiere e all’ex ghetto ebraico di Cracovia, e agli immensi campi di Auschwitz-Birkenau. Queste esperienze mirano a trasmettere le lezioni del passato per forgiare cittadini europei informati e critici” conclude Irene Murru.
Sono aperte le candidature per due giovani per ogni comune dell’Ogliastra, senza limitazioni di natura economica o familiare: l’associazione Deina APS valuterà soltanto la motivazione dei ragazzi a partecipare.
Il viaggio di una settimana si svolgerà nei primi giorni di febbraio 2024. Per partecipare è richiesto l’importante impegno a partecipare ai corsi di formazione iniziale, oltre a un piccolo contributo di 100 euro. Inoltre, l’associazione Deina APS organizzerà a breve incontri informativi nelle scuole superiori di Jerzu, Lanusei, e Tortolì per gli studenti degli ultimi anni.
Tempo fino al 25 novembre per inviare le candidature.
Per tutti i dettagli visita il link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc2DV7eyINxiDobx3tJ9E6us1gbdMONN_3eTv42nDRh5But8A/viewform?fbclid=IwAR3L8tcilC04DIqZZjh3IzPEFSuLOvtxIZOcNwFNoH94RbKUElR4kvMLEeY

© RIPRODUZIONE RISERVATA
(TRAILER) “Come i fiori”: il delicato documentario di Luca Schirru sulla salute mentale il 31 luglio a Bari Sardo

"Raccontarsi non è un atto di coraggio, è un atto d'amore". Con grande delicatezza, "Come i fiori" dà voce a chi ha vissuto in prima persona - o accanto a persone care - momenti di fragilità psicologica. Non un’indagine clinica, ma una serie di conversazioni intime, autentiche, spesso toccanti, che rivelano quanto il peso dell’invisibile possa essere condiviso, compreso e, soprattutto, accolto. GUARDA IL TRAILER
canale WhatsApp
Un titolo semplice e poetico, “Come i fiori”, per raccontare un tema complesso, urgente e spesso taciuto: la salute mentale. Il nuovo documentario del giornalista Luca Schirru, realizzato in collaborazione con Daniele Lai (che ha curato le riprese), sarà presentato in anteprima il 31 luglio a Bari Sardo, in piazza della Chiesa, in un evento pubblico che vedrà anche la partecipazione del Youssef Quintet con musiche dal vivo.
Il docufilm nasce in maniera istintiva, quasi necessaria, dopo un lutto personale che ha segnato profondamente Schirru. “Il lavoro è nato in modo molto semplice,” racconta l’autore, “è un tema che mi tocca molto, l’ho conosciuto in famiglia e fuori. Riguarda tutti, veramente, perché la vita ti mette alla prova e ognuno di noi reagisce in modo diverso”.
Con grande delicatezza, “Come i fiori” dà voce a chi ha vissuto in prima persona – o accanto a delle persone care – momenti di fragilità psicologica. Non un’indagine clinica, ma una serie di conversazioni intime, autentiche, spesso toccanti, che rivelano quanto il peso dell’invisibile possa essere condiviso, compreso e, soprattutto, accolto. “Mi sono chiesto se ci fosse qualcosa che potessi fare,” dice Schirru. “E la risposta è stata questo lavoro. Una serie di chiacchierate per dire che si può essere fragili senza vergogna. Questa società ci chiede troppo, ci vorrebbe perfetti, ma nessuno di noi lo è.”
Il documentario è anche un omaggio personale alla madre dell’autore, scomparsa da poco. “L’ho fatto per lei. Prima che andasse via parlavamo ancora di più e mi diceva che le cose non contavano niente, e che era felice perché sentiva l’amore delle persone”
Dopo l’uscita del trailer, molte persone hanno fermato Schirru per raccontargli le proprie storie, confermando che un lavoro come questo può davvero avere un impatto. “Questo mi fa pensare che, allora, questi lavori nel nostro piccolo mondo possano essere utili.”
“Come i fiori” offre uno sguardo rispettoso e profondo su un argomento tanto delicato quanto essenziale. La visione può aiutare a comprendere meglio le sfide e le complessità legate alla salute mentale, promuovendo maggiore consapevolezza, empatia e inclusione. Ci siamo mai chiesti davvero cosa accade nella nostra mente e in quella degli altri? Questo documentario prova a rispondere, con sincerità e rispetto.
Un invito a guardarsi dentro e a non temere la vulnerabilità. A riconoscere che fragilità e forza convivono, e che non serve essere perfetti per essere degni d’amore. Una narrazione necessaria, soprattutto oggi.
L’appuntamento è il 31 luglio, in piazza della Chiesa a Bari Sardo: una serata di immagini, parole e musica dal vivo per aprire spazi nuovi al dialogo e all’ascolto.
IL TRAILER
.

© RIPRODUZIONE RISERVATA