La Sardegna ha una nuova, elegantissima centenaria: Maria Antonia, grande cuoca e ricamatrice

La bella signora Maria Antonia dopo aver preparato in questi ultimi mesi dei centrotavola ricamati e rifiniti a uncinetto come dono per gli invitati alla festa dei suoi 100 anni, adesso è pronta per cucinare i pabassini per la ricorrenza dei morti.
Un viso perfetto e un’eleganza naturale: tantissimi auguri alla bellissima signora Maria Antonia Loddo di Orosei per i suoi 100 anni. Ecco la sua storia.
Tutti gli Oroseini la soprannominano Pottoi Loddo: la bella signora, classe 1923, figlia di Stanislao Loddo, capo cantoniere, è la prima di 5 figli. La madre muore giovane quando lei era appena fanciulla, a metà degli anni ’30. Impara presto ad essere donna e madre dei suoi fratelli e sorelle, in seguito anche dei fratelli avuti dal padre in secondo matrimonio. Si sposa con Antonio Farris da cui ha 4 figli, Andrea, Madddalena, Pietro e Luigi (Gino), che a loro volta le danno 8 nipoti e in seguito 8 pronipoti.
Vedova da tanti anni, vive a Orosei, paese che non ha mai lasciato se non per qualche gita di piacere. Mente brillante, ancora oggi ricorda tantissimo del suo passato, momenti felici, racconti di vita, un’esistenza semplice e spesso difficoltosa, umile in termini economici, ma ricca di valori umani.
Donna di chiesa, non perde occasione per raccontare della sua lunga miltanza nelle confraternite oroseine, e adesso si lamenta che per gli acciacchi non può più donare il suo servizio.
Spesso cucina da sola le sue pietanze, sostenendo che il deambulatore è per lei uno strumento di impiccio! Prepara molto spesso la pasta fresca (macarrones de busa, anzelottos, macarrones de punzu) per la sua grande famiglia, senza trascurare nessuno. Maestra nella preparazione di dolci, proprio in questi giorni impasterà i papassini per la ricorrenza dei santi e dei morti. Per la festa dei suoi 100 anni ha regalato, come ricordo, dei centrotavola ricamati a intaglio e rifiniti ad uncinetto, preparati appositamente negli ultimi mesi.
Il segreto della sua longevità? Non ci sono segreti, dice. La tempra gliel’ha concessa la vita, nel bene e nel male. Il suo merito è di aggrapparsi alle cose che la fanno stare bene, la testardaggine e la caparbietà sono la sua arma vincente.

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