La Dea Madre, il meraviglioso omaggio su sabbia dell’artista Nicola Urru

L'ultima realizzazione dell'artista: una bellissima scultura di sabbia raffigurante la Dea Madre, omaggio a tutte le donne.
Si trova come sempre nella spiaggia del terzo pettine di Platamona anche l’ultima realizzazione dell’artista Nicola Urru: la bellissima scultura di sabbia raffigura la Dea Madre e vuole essere un omaggio a tutte le donne. Come sempre lo scultore accompagna gli scatti delle sue opere a degli scritti esplicativi in cui illustra da dove è data l’ispirazione che ha dato luce all’opera e il suo significato.
“Ho fatto il mondo di sangue e latte per nutrirti e trasformarti. Ma tu, tu ignori i cicli, tu non rispetti i ritmi. Quand’è che tornerai a te? C’è un passato ormai dimenticato, un passato in cui la donna aveva più potere dell’uomo ed era venerata. La Grande Madre veniva adorata perché ritenuta una divinità primordiale che era capace di nutrire e generare la vita. Col dono di procreare, ad essa era legata la sopravvivenza del genere umano, avendo di fatto un’energia mistica che all’epoca escludeva l’uomo.
Un potere che univa altri elementi e la rendeva magica, come il sangue che per tutti era visto nel momento del parto come l’avvolgersi alla nuova vita nel grembo della donna. Per rappresentare il sangue veniva utilizzata l’Ocra, che è una varietà di terra argillosa di colore rosso, utilizzato spesso per pitturare le tombe ed il corpo dei defunti. Infatti il defunto veniva spesso posto in posizione fetale e restituito al grembo della Madre Terra. Il corpo accompagnato sempre del corredo funerario, la statuina della Dea, pitture simboliche sacre che riprendevano la rielaborazione del ciclo nascita morte e rinascita.
Il ruolo della Dea viene poi ridimensionata nell’Età del Rame quando una nuova società “maschile”, vittima dalle numerose guerre tra i popoli in difesa del territorio, sostituiranno la Dea Madre con simboli maschili. Questi simboli erano rappresentati da sculture taurine e bovine spesso scolpite nei Menhir, nelle domus de janas, nelle ceramiche ed in numerosi amuleti fallici ritrovati. La forza e la virilità del maschio era necessaria per la salvezza del gruppo sociale di appartenenza e il ciclo della Dea Madre si esauri”.

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