La bellissima riflessione di un medico sulla Sardegna: “Qui rispetto e gratitudine, valori di altri tempi”

Una riflessione bellissima che racconta i grandi pregi delle popolazioni del centro Sardegna.
È diventata virale sul web la riflessione di un medico sulla Sardegna e sui valori che le persone portano avanti ancora oggi.
Il dottor Marco Conte, di professione ortopedico, ha raccontato nel post come i pazienti del centro Sardegna, Barbagia e Ogliastra in particolare, si relazionano a lui. Un approccio di grande rispetto e gratitudine quello riservato a “su dottori” da parte delle popolazioni locali, abituate a rapportarsi sempre con tutti in modo leale e sincero.
“Prima ti studiano diffidenti e poi man mano si fidano, se entri in punta di piedi. Ti rispettano , ti ringraziano , ti considerano uno di loro: sei Su Dottori – scrive il dottor Conte -. Ti parlano della loro terra e delle loro tradizioni ed emozioni ovviamente con pochi fronzoli , poche parole e molti sguardi. Ti aprono il cuore. Ti offrono da bere: sei loro ospite e guai se non accetti si offendono.
E così mi portano le bottiglie di cannonau fatte apposta per il matrimonio della loro amata figlia. Ed uno splendido formaggio fatto da loro. Mi raccontano della festa. E la stretta di mano che sa di sigillo e rapporto fraterno: “Dotto’ può contare su di me e sulla mia famiglia se ha bisogno”. Cose e valori di altri tempi. E va bene così, senza parole. “Buongiorno prego , mi dica che cosa ha?”
“Lei me lo deve dire che cosa ho dotto’!”. Sempre poche parole a volte con una sottile ironia o con l’orgoglio di donne sarde , laureate dalla vita , che hanno tirato su famiglie da vedove o da sorelle maggiori, lavando i panni al fiume o preparando il pane al forno. Non c’era tempo da perdere e c’erano tante bocche da sfamare. Ed io che ascolto in silenzio la loro lingua cercando di capirla, con occhi lucidi e curiosi e vorrei abbracciarle. “Mamma parla italiano se no il dottore non ti capisce”. “Eh si olliri intendi , intendi” (tranquilla che se vuole capire capisce)…e un sorriso illumina i loro volti segnati dal tempo. Sembra brusco ma è affettuosamente accettato perché sono sempre grate e riconoscenti fino ad augurarti ogni bene e a proteggerti le mani e la salute : a chent’annos!
Chi denigra la Barbagia è perché non la conosce, e non conosce la loro gente che la custodisce, la loro storia. Da poco ho fatto una visita domiciliare ad Orgosolo e forse avrei potuto mettere la solita stupida foto del cartellone stradale impallinato: ma quanto è bella Orgosolo con i suoi murales che testimoniano la storia , le case e le viuzze in pietra? La Sardegna non è solo bella fuori ma anche dentro. E magari certi posti non li abbiamo mai visti. Chi ha visitato solo il mare la Sardegna non la conosce. La Sardegna devi viverla, conoscerla, rispettarla. È una terra ricca di archeologia e storia, folclore che spesso noi stessi snobbiamo. Mi prometto sempre di andare a Cortes Apertas a salutare i pazienti che mi invitano. È come al militare che tutti avevano il terrore di essere sbattuti alla base militare di Perdasdefogu. Anche nei film ci schernivano così: “Ti sbatto in Barbagia o a Perdasdefogu!”. Così io, figlio di nessuno e senza raccomandazioni, ebbi l’onore di finire in quella sede: passai un anno meraviglioso a conoscere tanta bella gente e iniziai a frequentare l’Ogliastra: una esperienza professionale ed umana unica. Dopo una settimana stracciai la mia richiesta di trasferimento. Sciu Megu …. scusate … Su Dottori”.

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