Tragedia sfiorata a Orrì, parla Luciana Mirai che ha contribuito a salvare l’uomo dall’annegamento

Erano circa le 14 quando un uomo, che dapprima nuotava tranquillo, ha un malore: il suo corpo si irrigidisce e va a fondo, rischiando quindi di annegare. Ma Luciana Mirai, titolare di uno dei locali sulla spiaggia, nonché presidente Avis Provinciale, vice presidente Avis Comunale e volontaria del 118 da anni, non ha esitato ed è corsa a cercare di fare il possibile per salvarlo. Unione di forze e tempestività dei presenti hanno evitato la tragedia
Quando l’unione tra persone e la tempestività sono capaci di salvare una vita: ieri, presso il Lido di Orrì tortoliese, stava per consumarsi una tragedia. “Stava per”, appunto, ma ciò non è avvenuto proprio grazie a un lavoro di squadra tra titolari di stabilimenti balneari, bagnanti e bagnini che hanno evitato una morte certa.
Erano circa le 14 quando un uomo, che dapprima nuotava tranquillo, ha un malore: la patologia che ha – ma che non si era mai rivelata così grave – gli porta delle crisi dove il corpo “si blocca”. Mai però con la gravità di ieri: l’uomo quindi si sente male, il suo corpo si irrigidisce e va a fondo, rischiando quindi di annegare.
«I bagnini, bravissimi, sono accorsi subito nonostante il panico generale e la calca di persone non rendessero il lavoro semplice» spiega Luciana Mirai, titolare di uno dei locali sulla spiaggia, nonché presidente Avis Provinciale, vice presidente Avis Comunale e volontaria del 118 da anni. «L’abbiamo subito messo in posizione di sicurezza, tenendolo sveglio, aiutandolo a respirare bene e cercando di mantenere un ordine tra i bagnanti che ci permettesse di agire in libertà. Aveva bevuto anche parecchia acqua, era cianotico ma cosciente, parlava.»
Anche la medicalizzata della Croce Verde accorre subito: in tre minuti è lì.
«Vorrei che si comprendesse l’importanza degli stabilimenti che spesso si occupano di queste cose, purtroppo molto frequenti: noi dell’AVIS abbiamo fatto installare qui anche un defibrillatore e abbiamo formato, insieme alla Croce Verde, una cinquantina di persone che quindi possono essere determinanti nel salvataggio delle persone» chiude. «Questo rende i bagnanti più tranquilli.»
Tutto è bene quel che finisce bene e per l’uomo non c’è stato nemmeno ricovero in ospedale: dopo tutti i parametri riportati nella norma, sempre in considerazione della sua patologia, è stato lasciato libero con un bello spavento, ma nulla più.

© RIPRODUZIONE RISERVATA