Lunghe vite a confronto, Sardegna e Okinawa al centro del Longevity Fest. Mereu: «Grande successo»

Che legame c’è tra Giappone e Sardegna? Be’, il fatto che si viva a lungo e bene. Grande successo per il Longevity Fest dello scorso 31 agosto che ha messo a confronto la longevità nell’Isola e a Okinawa
Grande successo per il Longevity Fest, il festival della longevità ideato e prodotto dal regista lanuseino Pietro Mereu, coordinato dal Consorzio Costa Smeralda e sostenuto da Insula (piattaforma di marketing territoriale per la Sardegna, sviluppato dal Cipnes Gallura): il 31 agosto a Porto Cervo, nella meravigliosa location della Piazzetta della Marina, si è a lungo discusso sulla longevità, facendo un’analisi importante che ha legato la nostra Isola intera – con zone che si rivelano per la prima volta, con il passare del tempo e con l’aumento degli studi, molto longeve – e Okinawa, altra Blue Zone.
A mediare il dibattito tra Gianni Pes, studioso della Blue Zone, Craig Willcox, gerontologo ed esperto sulla longevità di Okinawa, e Giovanni Scapagnini, ricercatore medico associato alla zona blu, è stata la giornalista originaria di Lanusei Eleonora Cozzella, che probabilmente sarà presente anche il prossimo anno.
«È stata una seconda edizione eccezionale,» afferma soddisfatto Mereu «con una rilevanza mediatica molto ampia.»
Molte le novità previste per l’anno prossimo: «Considerati i grandi risultati, abbiamo in programma di dedicare al festival più giorni, organizzando l’edizione del 2024 in modo più ampio. Posso dire una sola cosa, per ora: il Costa Rica sarà l’ospite eccezionale della prossima tappa del Longevity Fest.»
Il regista lanuseino, autore del documentario del 2017 “Il club dei centenari” – che scava nello stile di vita ogliastrino alla ricerca del segreto della longevità, indagato in maniera scientifica –, spiega che tutto partì proprio da lì: «Mi accorsi che era la strada giusta da battere, perché il documentario ebbe molto successo: alla proiezione di Trento faceva sempre il pienone. Quindi decisi allora che dovessi trovare una formula per renderlo fruibile da più persone possibile. Dovevo insistere, far conoscere questa peculiarità della mia terra ovunque.»
L’ogliastrino, legatissimo alla sua terra, ha scelto Porto Cervo come location per dare appunto più rilevanza possibile all’argomento, e non ha sbagliato: «Sebbene fosse un evento chiuso, a cui si poteva partecipare con un invito, c’è stata una grande risposta.»
Altre le news previste per la prossima edizione.
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