Il semaforo di Punta Falcone: un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica

La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato
La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.

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Prendersi cura di un pezzo di Tortolì: parte il progetto “Adotta un’aiuola”

“Adotta un’aiuola”: il Comune affida i primi 9 spazi verdi ai cittadini.
“Adotta un’aiuola” è il progetto con cui il Comune invita cittadini, imprese e associazioni a partecipare attivamente alla cura del verde urbano, affidando spazi pubblici da valorizzare. Un gesto significativo, che rafforza il senso di comunità e promuove responsabilità e bellezza condivisa nei luoghi che viviamo ogni giorno.
Viene ora formalizzata la prima assegnazione di 9 spazi verdi richiesti in adozione, fase che segna l’avvio operativo del progetto. L’Amministrazione comunale ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa, contribuendo con impegno alla tutela del verde urbano.
Il bando rimane aperto: è possibile presentare nuove richieste di adozione. Una volta raggiunto un numero adeguato di domande, si procederà con l’assegnazione di ulteriori aree. Chi adotta un’area si impegna, a proprie spese, alla manutenzione ordinaria (taglio dell’erba, irrigazione, pulizia, gestione delle fioriture), nel rispetto delle normative ambientali e della sicurezza.
Si ricorda inoltre che l’elenco delle aree pubblicato è puramente indicativo: è possibile avanzare richiesta anche per spazi destinati a verde non espressamente inclusi nell’elenco, che saranno valutati caso per caso.

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