Il semaforo di Punta Falcone: un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica

La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato
canale WhatsApp
La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ogliastra, trovato un totano gigante nelle acque di Porto Frailis: avvistamenti così ravvicinati sono rarissimi

Il cefalopode, ormai morto ma ancora perfettamente conservato, del peso di circa 4 kg, vive solitamente a grandi profondità, ed è per questo che avvistarlo in superficie rappresenta un evento raro e affascinante.
canale WhatsApp
Mattinata insolita a Porto Frailis, ad Arbatax, dove alcuni turisti, durante una tranquilla nuotata, si sono imbattuti in una scoperta decisamente fuori dal comune: un totano gigante, ormai privo di vita, ma ancora perfettamente conservato.
Il mollusco, dal peso stimato intorno ai 4 chilogrammi, è stato portato a riva e sistemato sulla battigia, dove in breve tempo ha suscitato curiosità e stupore tra bagnanti e passanti, molti dei quali non avevano mai visto da vicino un esemplare simile. Il cefalopode, appartenente alla famiglia dei totani, vive solitamente a grandi profondità, ed è per questo che avvistarlo in superficie rappresenta un evento raro e affascinante.
Non si conoscono ancora le cause del decesso dell’animale, ma la sua presenza sulla costa ogliastrina potrebbe essere legata a fattori ambientali o correnti marine anomale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA