Bari Sardo, acqua a intermittenza: il sindaco Mameli fa un esposto in Procura
Troppi disagi per i bariesi e per i tanti turisti che si trovano in vacanza nella cittadina: il sindaco ha deciso di intervenire così
Il Sindaco di Bari Sardo Ivan Mameli, stanco di vedere nella sua cittadini l’erogazione dell’acqua potabile a intermittenza, ha presentato un esposto in Procura per “interruzione di servizio pubblico”.
In particolare ha evidenziato contro Abbanoa che “ha negato la regolarità del servizio stesso; l’interruzione del servizio non è stata in alcun modo né motivata né giustificata anzi disposta con la perfetta consapevolezza degli effetti negativi che da questa ne sarebbero derivati. Dall’interruzione deriva anche un grave danno all’immagine del Comune, a forte vocazione turistica. Accanto al disagio diretto i cittadini si devono, altresì, fare carico del danno provocato agli elettrodomestici per l’interruzione e i costi sostenuti per la corrente elettrica dei numerosi accumuli privati situati nelle case di civile abitazione per accaparrarsi miseri quantitativi di acqua potabile. Per tutti questi motivi si chiede a Codesta Spettabile Procura della Repubblica di voler accertare la sussistenza di eventuali responsabilità – ex art. 340 c.p. – nella vicenda innanzi descritta ed applicare le dovute, quanto necessarie, sanzioni penali”.
E ancora Mameli: “L’interruzione continua, costante e reiterata nel tempo, dell’erogazione di acqua per uso domestico e per uso igienico, in vaste aree ubicate nelle parti alte del Comune di Bari Sardo, nessuna esclusa, in particolare nelle ore notturne. Situazione questa venutasi ad aggravare, in modo allarmante, soprattutto durante l’attuale stagione estiva – seppure verificatasi, in modo frequente, anche negli scorsi anni – con grave pregiudizio nel godimento dei diritti e dei servizi essenziali, sebbene l’esosità delle bollette dell’acqua non abbia subito alcuna variazione in diminuzione, neppure sulla parte relativa all’erogazione del servizio idropotabile. Ciò in danno di tutti i cittadini ed a maggior ragione per quanti tra loro appartengano alle categorie protette (anziani, malati e bambini, portatori di handicap)”.
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