In Ogliastra, tra le colline di Cardedu e Jerzu, l’olio non è solo un prodotto della terra: è cultura, identità, esperienza. Qui l’imprenditrice Giulia Mura ha creato un modello di oleoturismo che attira visitatori da ogni parte del mondo, dall’Islanda alla Malesia, dagli Stati Uniti all’Estonia.
L’Oleificio Pelau è diventato una tappa irrinunciabile per chi vuole vivere un contatto diretto con il mondo dell’olio extravergine d’oliva, attraverso degustazioni guidate, corsi sensoriali, passeggiate tra gli ulivi, piatti tipici preparati con ingredienti dell’orto di famiglia e brindisi al tramonto tra le colline ogliastrine.

Il fenomeno dell’oleoturismo, oggi in forte crescita e capace di superare persino l’enoturismo, si inserisce pienamente nelle nuove forme di viaggio lento e sostenibile, in cui il turista diventa un viaggiatore consapevole, alla ricerca di autenticità e relazioni vere con i territori e le persone. In questo contesto, l’esperienza di Giulia Mura è emblematica: donna, imprenditrice e innovatrice, ha saputo unire la tradizione agricola con la promozione culturale, trasformando il suo oleificio in un centro multifunzionale dove si fondono accoglienza, formazione, agricoltura e narrazione identitaria.
I turisti che arrivano spesso si fermano più del previsto, incuriositi dai consigli su dove mangiare, dormire o esplorare in Ogliastra, e l’oleificio diventa anche punto di riferimento per la scoperta dell’entroterra sardo.
Il lancio del nuovo olio “Akhentu”, che in lingua sarda significa “a cent’anni”, è un tributo alla longevità della Blue Zone e alla biodiversità dell’isola: profuma di oliva appena franta, carciofo e foglia di pomodoro, ed è simbolo di qualità e radici profonde. Ma l’innovazione non si ferma: Giulia sta realizzando, grazie a fondi europei, del Ministero della Cultura e del MASAF, l’Accademia e Centro Studi Josto Miglior, un progetto ambizioso nato dalla ristrutturazione della storica scuola di agricoltura.

Ospiterà camere a tema, laboratori didattici e una cucina per corsi e degustazioni, diventando punto d’incontro tra viaggiatori, studenti, produttori, cuochi e comunità locali. L’obiettivo è formare nuovi ambasciatori del cibo e della cultura, attraverso esperienze che uniscono sapere e sapori, territorio e innovazione. L’oleoturismo si conferma così un potente strumento di valorizzazione economica, culturale e sociale, soprattutto in un territorio come l’Ogliastra, che punta su natura, benessere e tradizione.
La storia di Giulia Mura dimostra che le donne stanno giocando un ruolo decisivo nel ripensare l’impresa e il turismo nelle aree interne della Sardegna, portando nuove visioni, modelli sostenibili e connessioni internazionali. In una terra dove spesso si è parlato di isolamento, oggi si parla di apertura, accoglienza e futuro. Con l’olio come filo conduttore e con una generazione di imprenditrici che, come Giulia, guardano lontano senza mai dimenticare da dove vengono.
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