Ogliastra terra di longevità. Jerzu festeggia i 100 anni di Maria Loi

Quattro figli, dodici nipoti e dieci pronipoti, una vita di lavoro, anche nei campi, ed una patente di guida rinnovata sino a cinque anni fa che le permetteva di condurre, con sicurezza e orgoglio, la sua auto finanche nei vicoli stretti tipici del centro storico di Jerzu.
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Ieri la comunità di Jerzu, guidata dal sindaco Carlo Lai, ha festeggiato la nuova centenaria del paese, Maria Loi.
Il primo cittadino, accompagnato da due assessori, l’ha raggiunta nella sua casa di via Alfieri in “Funtana ‘e castangia” per porgerle i migliori auguri di “buon centesimo compleanno” e per portarle l’abbraccio affettuoso di tutta la cittadinanza jerzese.
“Straordinario ed emozionante il colloquio con una persona in una forma e una lucidità invidiabili. Un colloquio che ha lasciato un senso di serenità, di conforto, di gioia e di speranza” ha commentato Carlo Lai.
Quattro figli, dodici nipoti e dieci pronipoti, una vita di lavoro, anche nei campi, ed una patente di guida rinnovata sino a cinque anni fa che le permetteva di condurre, con sicurezza e orgoglio, la sua auto finanche nei vicoli stretti tipici del centro storico di Jerzu.
“Negli ultimi 5 anni mesi ben 9 jerzesi hanno tagliato questo straordinario traguardo- afferma il sindaco – Ribadiamo quanto abbiamo avuto modo di evidenziare più volte in questi ultimi mesi: gli gli anziani, sono la nostra memoria. Gli anziani sono il collegamento fra noi e la generazione precedente. La qualità di una società, vorremmo dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. La longevità jerzese testimonia di quale straordinario ruolo nella nostra comunità venga assegnato agli anziani e con quanta cura essi siano assistiti. Zia Maria e i suoi meravigliosi 100 anni sono un’ulteriore dimostrazione di tutto ciò”.
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(VIDEO) Vinicio Capossela incanta Lanusei con un duetto speciale con Gabriele, 12 anni

GUARDA IL VIDEO Il momento più toccante è arrivato sul finale, con l’esecuzione di “Ovunque proteggi”, brano dedicato alla memoria del tenore Gianluca Floris, scomparso nel 2022. Al suo fianco, Capossela ha voluto Gabriele Chiesa, 12 anni, giovane chitarrista cagliaritano conosciuto poche ore prima nella hall dell’hotel. Il ragazzo, figlio di un amico del tenore, stava suonando proprio quel brano. Colpito dal suo talento, Capossela lo ha invitato a partecipare alle prove e poi all’esibizione.
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Centinaia di persone hanno affollato ieri sera il piazzale dell’Istituto Salesiano di Lanusei per il concerto di Vinicio Capossela, protagonista del cartellone estivo del Rocce Rosse Blues. Un live ricco di suggestioni, tra omaggi alla Sardegna e momenti di pura emozione.
Capossela ha aperto lo spettacolo con un chiaro tributo all’identità sarda, portando sul palco le tradizionali maschere di Ottana. A sorprendere il pubblico è stata poi una travolgente improvvisazione di “Gambale Twist” di Benito Urgu, accolta con entusiasmo e partecipazione.
Con i brani del suo tour “Le sirene”, il cantautore ha alternato momenti visionari a passaggi più intimi, riuscendo – con la sua consueta delicatezza – a lanciare un messaggio di pace, con riferimento ai principali teatri di guerra del momento. Senza retorica, ma con forza poetica, Capossela ha ricordato quanto sia urgente immaginare un mondo diverso.

Vinicio Capossela a Lanusei
Il momento più toccante è arrivato sul finale, con l’esecuzione di “Ovunque proteggi”, brano dedicato alla memoria del tenore Gianluca Floris, scomparso nel 2022. Al suo fianco, Capossela ha voluto Gabriele Chiesa, 12 anni, giovane chitarrista cagliaritano conosciuto poche ore prima nella hall dell’hotel. Il ragazzo, figlio di un amico del tenore, stava suonando proprio quel brano. Colpito dal suo talento, Capossela lo ha invitato a partecipare alle prove e poi all’esibizione.
Un duetto inaspettato e commosso ha chiuso il concerto tra lunghi applausi. Una serata che ha unito musica, memoria e impegno, e che Lanusei difficilmente dimenticherà.
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