Ogliastra terra di longevità. Jerzu festeggia i 100 anni di Maria Loi
Quattro figli, dodici nipoti e dieci pronipoti, una vita di lavoro, anche nei campi, ed una patente di guida rinnovata sino a cinque anni fa che le permetteva di condurre, con sicurezza e orgoglio, la sua auto finanche nei vicoli stretti tipici del centro storico di Jerzu.
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Ieri la comunità di Jerzu, guidata dal sindaco Carlo Lai, ha festeggiato la nuova centenaria del paese, Maria Loi.
Il primo cittadino, accompagnato da due assessori, l’ha raggiunta nella sua casa di via Alfieri in “Funtana ‘e castangia” per porgerle i migliori auguri di “buon centesimo compleanno” e per portarle l’abbraccio affettuoso di tutta la cittadinanza jerzese.
“Straordinario ed emozionante il colloquio con una persona in una forma e una lucidità invidiabili. Un colloquio che ha lasciato un senso di serenità, di conforto, di gioia e di speranza” ha commentato Carlo Lai.
Quattro figli, dodici nipoti e dieci pronipoti, una vita di lavoro, anche nei campi, ed una patente di guida rinnovata sino a cinque anni fa che le permetteva di condurre, con sicurezza e orgoglio, la sua auto finanche nei vicoli stretti tipici del centro storico di Jerzu.
“Negli ultimi 5 anni mesi ben 9 jerzesi hanno tagliato questo straordinario traguardo- afferma il sindaco – Ribadiamo quanto abbiamo avuto modo di evidenziare più volte in questi ultimi mesi: gli gli anziani, sono la nostra memoria. Gli anziani sono il collegamento fra noi e la generazione precedente. La qualità di una società, vorremmo dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. La longevità jerzese testimonia di quale straordinario ruolo nella nostra comunità venga assegnato agli anziani e con quanta cura essi siano assistiti. Zia Maria e i suoi meravigliosi 100 anni sono un’ulteriore dimostrazione di tutto ciò”.

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Yvette Mancuso: a 4 anni è la volontaria più piccola d’Ogliastra. La storia della bimba che sa ascoltare gli animali

Ogliastra, l'angelo dei quattro zampe ha solo 4 anni. La piccola Yvette segue le orme di papà Gianluca e mamma Yuana: il suo, un legame innato con gli animali più sofferenti e bisognosi.
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Nel cuore dell’Ogliastra c’è una bambina che non gioca solo con le bambole, ma che ha imparato a leggere il linguaggio segreto delle code che scodinzolano e delle fusa. Si chiama Yvette, è nata nel 2021 e, nonostante la sua tenerissima età, è già diventata un simbolo di speranza: è lei la volontaria più piccola del territorio.

Yvette non è diventata un’attivista per caso: è quella che si definisce una “figlia d’arte”. Cresciuta tra le braccia di Gianluca Mancuso e Yuana Sodde, pilastri del volontariato locale che hanno dedicato la loro esistenza al salvataggio di cani e gatti maltrattati, abbandonati o malati, la piccola ha assorbito l’amore per il prossimo come fosse ossigeno.

Yvette con la mamma Yuana
Ma attenzione: non si tratta di un’eredità imposta. “L’abbiamo sempre lasciata libera di decidere,” racconta con orgoglio papà Gianluca. “Non l’abbiamo mai forzata a seguire il nostro impegno. Ma quando una passione è innata, c’è poco da fare. Yvette è nata con questo fuoco dentro.”

Per Yvette, la sofferenza animale non è un tabù, ma una chiamata all’azione. La si vede spesso accompagnare mamma e papà durante i delicati momenti delle adozioni, o china sui tappetini dei cani più anziani e malati che la famiglia accoglie in casa per le cure.

La sua non è solo presenza, è partecipazione attiva. Gianluca scherza su un dettaglio che la dice lunga sul carattere della piccola: “Se non la chiamiamo quando è il momento di dare la pappa a tutta la ciurma, dovreste vedere come si arrabbia!”. Yvette conosce i ritmi, le esigenze e i farmaci; sa chi ha bisogno di una carezza in più e chi, invece, preferisce il silenzio. “È un’empatia che ha nel sangue,” prosegue il papà. “Comunica con i quattro zampe come se fossero suoi fratelli, come se lei stessa fosse parte integrante del branco.”

Yvette con papà Gianluca e Pollicino, alla cui storia è stato dedicato un libro i cui ricavi vanno in beneficenza
Mentre la società spesso fatica a insegnare il rispetto per il diverso e per il più debole, Yvette sembra aver già completato il suo percorso di studi in umanità. Per lei, la missione è naturale come respirare.

Gianluca e Yuana guardano al futuro con serenità: “Sarà lei a decidere cosa fare da grande. Noi sappiamo solo che dagli animali abbiamo tutto da imparare ogni giorno: fedeltà, libertà e, soprattutto, quell’empatia pura che Yvette ha già fatto sua”.

In un mondo che corre, la storia della piccola volontaria dell’Ogliastra ci ricorda che la gentilezza non ha età e che, a volte, i maestri più grandi sono proprio i più piccoli.
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