Artigiani sardi. La storia di Franco Pilia, Su Maistu ‘e Peddi

Franco Pilia, sessantatreenne di Sadali, un artigiano che riversa fluida la creatività nel suo antico mestiere: il conciatore di pelli
A cura di Giulia Massa e Rita Coda Deiana
Il Filo degli Antichi Mestieri continua a farci da guida tra le mura del borgo antico di Sadali, dove incontriamo quella lentezza che anticamente scandiva il tempo degli artigiani, quel modo di vivere il proprio lavoro nelle sue infinite potenzialità con consapevolezza e impegno. Il tutto è accompagnato dal ritmo fluido che scorre nelle sorgenti e cascate che caratterizzano questo meraviglioso paese. E’ infatti l’acqua della “Grotta de Sa Ucca Manna” che ci ha accolte, un inghiottitoio naturale che raccoglie la maggior parte delle acque delle sorgenti del paese, con il suo significato profondo che serpeggia tra i meandri del Tempo, portando con sé antica conoscenza e memoria. L’Acqua è prima di tutto vita e prosperità, rigenerazione e creazione e in questo paese l’armonia della sua vegetazione testimoniano appieno la presenza di questo elemento naturale così preponderante.
E’ in questo scenario antico e primordiale che incontriamo nella sua bottega “Sa Sula” “su maistu ‘e peddi,” signor Franco Pilia sessantatreenne di Sadali. Un artigiano che ben conosce la forza e la vitalità delle cascate che padroneggiano nel suo paese e quella stessa forza la riversa fluida nella creatività del suo antico mestiere: il conciatore di pelli. La lavorazione della pelle è una delle più antiche attività dell’uomo. Già nella preistoria l’uomo aveva capito che la pelle degli animali poteva essere utilizzata dopo essere stata lavorata. Naturalmente il processo di lavorazione della pelle nel tempo ha subito molte evoluzioni con l’avvento dell’industrializzazione.
Ma grazie alla memoria e ai valori tramandati nel tempo, esiste ancora la lavorazione e rifinitura della pelle in modo artigianale, una lavorazione che dà vita a prodotti unici e di inequivocabile bellezza. Questo è il caso de ” Su Maistu ‘e Peddi” Franco Pilia che realizza in modo artigianale cambalis a corria, tascas, brillias, urdis. La passione per questo antico mestiere nasce all’età di 14 anni osservando altri giovani del paese nella realizzazione di lavori in pelle. Signor Franco racconta che le generazioni di allora utilizzavano borse e altri articoli in pelle realizzati artigianalmente. E’ sempre stato un autodidatta.
E’ in quel periodo che inizia a lavorare e rifinire la pelle per realizzare sandali, borse, cinture e altri articoli che poi esponeva nelle piazze per le feste paesane e nei mercatini di Via Manno a Cagliari. Poi per un lungo periodo ha abbandonato l’attività, ma la passione per la lavorazione e rifinitura della pelle, all’età di 40 anni lo ha riportato a creare articoli unici nella sua bottega dove, ancora oggi la creatività del nuovo plasmato segue sempre le tradizioni sarde, e ogni idea parte dal dato sensibile della sua passione.
L’artigianato come simbolo di un crescente bisogno di ritrovare le proprie radici in un mondo che tende a divorare le origini nel nome del progresso economico e tecnologico. E’ un antico mestiere che dona gioia quando un cliente è soddisfatto del lavoro che ho realizzato, così racconta signor Franco. Alcuni clienti mi disegnano l’articolo da realizzare in pelle, soprattutto borse e riporta l’esempio di due ragazze di Elmas che hanno richiesto uno zaino porta computer. La manualità in questo antico mestiere è fondamentale, il signor Franco non ha mai utilizzato macchinari moderni e ha sempre realizzato i suoi articoli artigianalmente con gli attrezzi come il martello, le forbici, il filo, gli aghi, il trincetto e “sa sula” (la lesina), attrezzo dal manico corto costituito da un grosso ago utilizzato per forare
la pelle o il cuoio per poi essere cuciti. Acquista la materia prima nel paese di Orroli, Cagliari, altrimenti la pelle ormai lavorata arriva dalla Toscana. In passato con la presenza in Sardegna delle concerie “Sas Conzas,” di Bosa che per quasi un secolo è stata la capitale delle concerie in Italia, che cessò l’attività nella seconda parte del XX secolo, era più semplice trovare la materia prima da lavorare a costi non elevati. Signor Franco in passato ha svolto l’attività tradizionale di conciatore di pelli e la sua abilità e manualità che rende la pelle dei suoi articoli unici e pregiati, lo ha portato a realizzare le maschere tradizionali del paese di Sadali: S’Urtzu e Su Omadori con pelli di capra trattata con il sale e poi lavorata esclusivamente a mano e tanti altri articoli in pelle di grande pregio.
L’antico mestiere de “Su Maistu ‘e Peddi” è ben lungi dal concetto moderno di lavoro, in quanto per il signor Franco Pilia è ispirazione e creazione allo stesso tempo, fantasia e tecnica, maestria e precisione. I giovani di oggi sono forse abituati alla velocità con cui si ottengono le cose, alla fretta dei tempi moderni. Ecco allora che un sapere antico, come quello del signor Franco, insegna a ritrovare il giusto tempo per ottenere dei risultati in qualsiasi campo, insegna la lentezza con la quale si può creare e dare vita ad un oggetto unico ed irripetibile.
Signor Franco si augura che le nuove generazioni possano dare una prosecuzione ad un antico mestiere come il suo, una passione che possa unire e dare luce al passato. Un passato che incontra il presente, quindi, la vecchia generazione che si unisce alla nuova, con la speranza di trasmettere dei valori e delle conoscenze che spesso vanno perdute nel limbo del tempo che passa. E con la stessa ospitalità con la quale signor Franco Pilia ci ha accolte, ci auspichiamo che la sua passione possa alimentare la curiosità dei giovani.

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