Lo sapevate? La Chiesa sarda che fu smontata e rimontata dopo la creazione di un lago artificiale

Con la creazione del più importante invaso artificiale dell'Isola il piccolo villaggio di Zuri, andava ricostruito altrove. E così si fece, Chiesa compresa.
Cento anni fa una Chiesa sarda fu letteralmente smontata e rimontata pezzo dopo pezzo.
Era infatti il 1923, quando si decise di spostare dal fondo della vallata verso un’altura poco distante, la Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio del Comune di Ghilarza.
Perché si prese questa decisione? Perché esattamente dove sorgeva la Chiesetta, di lì a poco ci sarebbe stato il lago più grande della Sardegna, l’Omodeo.
Con la creazione del più importante invaso artificiale dell’Isola il piccolo villaggio di Zuri, andava ricostruito altrove. Per quanto riguarda le case non sarebbe stato un problema riedificarle partendo da zero. Discorso ben diverso per la Chiesa di San Pietro, un magnifico e raro esempio di arte romanica lombarda arricchita da elementi gotici, costruita su progetto di Anselmo da Como intorno al 1290. La chiesa è costituita in pietra da taglio. Nella facciata tre arcate a pieno centro poggiano su pilastri; l’architrave del portale è scolpita con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi.
Questo pregevole monumento non poteva certo restare sommerso sott’acqua. Fu così che si decise di ricostruirlo paro paro, smontando e rimontando mattone dopo mattone della sua bellissima roccia lavica con cui era costruito. I lavori terminarono nel 1923, e nell’aprile del 1924 si tenne l’inaugurazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Oggi San Pietro si trova nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10. Grazie alla sua traslazione è quindi ancora possibile ammirarla in tutto il suo splendore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA