New York, un viaggio nella meravigliosa casa museo di Costantino Nivola

Un bellissimo viaggio nella casa-museo dello scultore di Orani e della moglie Ruth Guggenheim.
Oggi vi portiamo in un luogo davvero speciale, là dove il celebre scultore di Orani visse con la moglie Ruth Guggenheim, là dove andò per sfuggire alle leggi razziali e dove trovò fortuna. Immergetevi nei meravigliosi interni d’arte, tra i murales realizzati nel soggiorno da Le Corbusier e le raffinate e moderne soluzioni d’arredo.
Di seguito un bellissimo racconto su Costantino Nivola dello scrittore Giacomo Pisano. “Nivola, artista poliedrico e amante della sperimentazione iniziò il suo rapporto con New York nel 1939, in fuga per via della guerra. Qui trovò non solo un rifugio sicuro dagli orrori che il mondo aveva ancora da vedere ma anche nuova linfa vitale per il suo ruolo di artista. L’atmosfera dinamica della città gli fornì un panorama urbano elettrico ma nel contempo spiazzante: un luogo dove la modernità è continuamente superata divenendo in breve tempo obsoleta, in un percorso di ricerca del futuro continuo e spasmodico. Arte in senso classico, design, architettura dialogavano in una pioneristica New York in modo evidente per Nivola, la cui sensibilità personale e artistica, si attivò immediatamente conquistata dai nuovi stimoli e dalle infinite possibilità offerte.
Il suo apprendistato nell’atelier dell’incisore e pittore Mario Delitala, l’esperienza di lavoro manuale maturata affianco del padre muratore, il diploma di grafica sono la base da cui Costantino Nivola spiccò il volo verso il mondo. Nel 1937 diviene direttore grafico per la Olivetti, azienda all’avanguardia, e sposa Ruth Guggenheim. Con lei si trasferisce a Parigi, prima di fuggire definitivamente a New York, a causa dell’invasione nazista, ed entra in contatto con i più grandi intellettuali del tempo. Nel 1948 fu nominato art director di “Interiors and Industrial Design”, una rivista fondamentale del settore. Collaborò anche con la Columbia University diventando sempre più noto a livello internazionale ma non dimenticando mai le sue origini. Negli anni ’70 conobbe a Cagliari Maria Lai e insieme a lei realizzò il lavatoio comunale del paese natio di Maria, Ulassai, aprendo alla creazione di un museo a cielo aperto condiviso”.

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