«Liberare il pianeta dai rifiuti partendo da casa»: la tortoliese Francesca Congiu e Save my Ocean

Ventisette anni, quasi del tutto vegetariana e plastic free, un lavoro a Torino come consulente e analista dati e una laurea vicinissima in Ingegneria Gestionale, ma non solo: la tortoliese Francesca Congiu, innamorata del mare, ha una missione ambientalista che tocca non solo la nostra Isola ma anche altri posti dello Stivale
Ventisette anni, un lavoro a Torino come consulente e analista dati e una laurea vicinissima in Ingegneria Gestionale, ma non solo: la tortoliese Francesca Congiu, innamorata del mare, ha una missione ambientalista che tocca non solo la nostra Isola ma anche altri posti dello Stivale.
Raccogliere i rifiuti dalle spiagge tortoliesi, per poter liberare – passo dopo passo – il pianeta da questa triste piaga, iniziando dal nostro piccolo pezzo di mondo: ecco l’obiettivo di Save my Ocean.
Per ora, le date del progetto sono sei, ma probabilmente cresceranno, così come è accaduto comunque sin dall’inizio: sì, perché in origine c’era una sola giornata dedicata al mondo e alla sua salvaguardia. «Le condivisioni sui social» specifica la 27enne «hanno fatto molto: in pochi giorni si è creata una rete di persone interessate a perorare questa causa e gli appuntamenti son diventati sei.»
Recentemente, è stata in una riserva a sud della Tanzania, nella barriera corallina, e lì ha raccolto circa venti metri di reti da pesca dal mare: «L’ho poi portata con me in Italia, farò dei gadget per i volontari che mi accompagneranno nei miei progetti con la data e il posto. Potranno poi decidere se tenerli come ricordo oppure se buttarli, differenziandoli in maniera corretta, questa volta.»
È anche quasi pronta a creare la propria ONLUS.
Per adesso, organizzare Save my Ocean ruba tutto il suo tempo e la sua attenzione, ma successivamente la tortoliese girerà in altri posti della Penisola proprio per la sua missione: rendere la Terra un posto migliore, più pulito, un passo dopo l’altro. «Siamo attesi in Molise, in Campania e anche all’Isola d’Elba.»
E forse una mattinata riuscirà a organizzarla anche in Francia, Congiu, che di tenacia ne ha a volontà. Si pensi che tutti i progetti sono autofinanziati: «Cerchiamo sempre di trovare delle soluzioni eco e low budget. Non voglio che i nostri progetti siano legati a hotel a cinque stelle o cose simili, noi ci basiamo anche all’estero sull’ospitalità delle persone e su soluzioni che sposano l’ambiente.»
Congiu si affascina alle tematiche ambientaliste da piccola, perlopiù grazie a una pubblicità progresso che, perfettamente riuscita, mostra in che mondo si viveva a causa di comportamenti sconsiderati e poco attenti al bene comune. Il suo interesse viene poi alimentato durante gli anni scolastici, quando si organizzano delle giornate per ripulire le spiagge lei è sempre in prima fila.
Ora, adulta e realizzata, quasi del tutto vegetariana e plastic-free, dedica ogni minuto libero a organizzare eventi di pulizia dai rifiuti.
«Ci son voluti quasi tre anni,» racconta «ma ora la mia quotidianità è libera dalla plastica: compro tutto sfuso o da ditte che portano il vetro vuoto a rendere. È difficile, certo, ma non impossibile.»
Le date di Save my Ocean sono queste: 22 aprile Spiaggia di Basaura, 23 Lido di Orrì, 25 aprile Baia Cea, 29 aprile Cala Moresca, 30 aprile La Capannina e 1° maggio Dog Beach Zaccurru.
Per prenotarsi a un evento è sufficiente scrivere in DM al profilo Instagram @savemyoc.
E speriamo che, un piede davanti all’altro, ogni iniziativa ne richiami a sé un’altra e che tutti partecipino a rimuovere i rifiuti dal loro piccolo angolo di mondo: perché ci dà tanto, questo meraviglioso pianeta, e noi ora dobbiamo amarlo… proprio come fa Francesca.

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