La storia del Ritual: il tempio del divertimento, fusione perfetta tra architettura e natura

Un castello di granito che regna su Baja Sardinia, arroccato tra rocce, ulivi e mirto: oggi vi raccontiamo la storia del Ritual, uno dei templi del divertimento che hanno fatto la storia
Il Ritual nasce dal sogno e dal genio di Andres Fiore, architetto di Parma scomparso nel 2003: inaugurato ufficialmente il 6 agosto 1970, diventa immediatamente punto di riferimento per la vita notturna dell’isola.
Un castello in granito si erge su una collina alle porte di Baja Sardinia. Una straordinaria opera d’arte in armonia con la natura circostante: come si racconta nel sito dedicato, Fiore preferiva definire il suo Ritual una scenografia e non amava parlare di opera architettonica, ma come non ammettere di essere di fronte a un esempio perfetto di architettura organica? Paesaggio e opera umana appaiono naturalmente interconnessi, il Ritual sembra infatti sorgere spontaneamente dalla roccia e dalla vegetazione circostante.
Lo schema di costruzione a spirale scelto da Andres, carica la sua “creatura” di significati e simbologie esoteriche. Ogni parte del locale è stata studiata ad hoc in stretta relazione con la sua posizione rispetto a paesaggio e astri.
Il Ritual, fu uno dei primi locali al mondo a spostare il DJ dal suo gabbiotto isolato alla consolle fulcro della discoteca. Nato negli anni d’oro della Costa Smeralda, il locale si è trovato in perfetta linea con il grande fermento culturale dell’epoca. La clientela è sempre stata estremamente varia ed eterogenea; fin dai primi anni, nella stessa serata, si incontrano intellettuali, gente del mondo dello spettacolo, imprenditori o semplici turisti alla scoperta della bellezza della Sardegna.
Oggi il castello incantato di Baja Sardinia, continua ad essere protagonista indiscusso delle notti estive della Costa; ogni estate il Ritual propone un ampio e variegato programma di serate e ospiti internazionali animano la grotta fino alle prime luci dell’alba.
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