Leggende sarde. La danza de “Sa preda ballerina”: storia di un vecchio e meraviglioso monumento naturale
La danza de “Sa preda ballerina” nella Nuoro del passato.
Il ballo, come il canto, fu sin dalle origini un vero e proprio linguaggio dell’uomo, un modo per esprimere e comunicare le proprie emozioni. Secondo un’antica leggenda, lo smodato uso del ballo può però avere delle brutte conseguenze. È il caso di una fanciulla di Nuoro che amava molto ballare, ballava ovunque, in ogni circostanza non perdeva mai l’occasione per danzare: presso gli amici, durante le feste campestri, ai matrimoni e, quando non trovava compagnia e si trovava da sola, ballava.
Si muoveva con grazia ed eleganza e danzava, danzava sempre senza mai stancarsi. Questa sua passione non piaceva però agli dèi che decisero pertanto di tramutarla in pietra. Ma anche pietrificata la fanciulla continuò a ballare. Fino a poco tempo fa, quella pietra esisteva davvero, si trovava a Nuoro, in cima ad una montagna ed era chiamata “Sa preda ballarina” (la pietra ballerina). Non era altro che un grande masso di granito che, a causa della composizione, si reggeva su di una piccolissima estremità posta al di sopra di un altro masso fisso della stessa natura.
Per questo motivo, nonostante la sua grandezza, bastava il più piccolo urto perchè la pietra iniziasse a dondolare, prima lentamente, poi rapidamente e infine per lungo tempo si bilanciava prima di trovare il suo riposo. Fino a tempo fa “Sa preda ballarina” veniva considerata una vera rarità a livello mondiale. Con lo scorrere del tempo però, il processo di abrasione rese difficoltoso il suo movimento. Inoltre alcuni visitatori tentavano di forzare la sua staticità facendola oscillare forzatamente, finché un giorno ruppero per sempre quell’equilibrio facendola cadere rovinosamente a terra.
Fonti: Leggende e racconti popolari della Sardegna – Dolores Turchi.
Sardegna DigitalLibrary
Articolo de La Nuova Sardegna 16 gennaio 2002
Francesco Corona, Guida dell’isola di Sardegna
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