Lo sapevate? In Sardegna ci sono delle grotte che i nuragici usavano come templi
Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora "‘vivo" perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione: ecco come lo usavano i nuragici
C’è una magia che riposa nel sottosuolo dell’Iglesiente, quella creata dalle grotte di su Mannau, nel territorio di Fluminimaggiore, nella Sardegna meridionale.
Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora “‘vivo” perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione.
L’antro s’insinua per otto chilometri nel cuore della terra con due rami principali: quello sinistro originato dal fiume Placido, con spettacolari condotti e saloni, quello destro, il maggiore e quasi ‘orizzontale’, originato dal fiume Rapido. La lunghezza totale è di 8 chilometri ed il punto più alto è di 153 m.
La parte visitabile è composta da numerose sale abbellite con concrezioni, stalattiti, stalagmiti (la più alta misura 11 metri), colonne che si innalzano fino a 15 m, cristalli di aragonite, laghi sotterranei.
La sala archeologica è un grande tempio ipogeo sin da epoca prenuragica: i resti di lucerne a olio, ritrovati qui, ricordano i riti del culto dell’acqua. Gli studiosi ritengono che anticamente fu un tempio ipogeico dove circa 3000 anni fa sacerdoti nuragici praticavano antichi riti legati all’acqua sacra ed in qualche modo collegato al tempio di Antas, non lontano.
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La Sardegna e i suoi scorci da selvaggio Far West: uno di questi è Perda ‘e Liana
Il torrione svettante di 𝗣𝗲𝗿𝗱𝗮 ‘𝗲 𝗟𝗶𝗮𝗻𝗮 è monumento naturale (dal 1993) dalla singolare conformazione, simbolo d’Ogliastra.
La Sardegna è una terra ricca di tesori nascosti. Uno di questi tesori è Perda Liana, situata nel comune di Gairo, una formazione rocciosa incredibilmente suggestiva che affascina e incanta chiunque abbia la fortuna di visitarla.
Perda Liana è una formazione rocciosa situata nell’entroterra orientale della Sardegna, nei pressi del comune di Gairo. Questa meraviglia naturale è conosciuta per le sue spettacolari pareti verticali di roccia calcarea che si innalzano per oltre 300 metri sopra il livello del mare.
La sua maestosità e bellezza hanno fatto sì che Perda Liana sia stata spesso paragonata all’altrettanto famosa Pietra di Bismantova nelle Alpi Appenniniche.
Ma ciò che rende Perda Liana davvero unica è la sua posizione in mezzo a un paesaggio selvaggio e incontaminato. Questa zona è parte del Parco Naturale dei Tacchi d’Ogliastra, un luogo di straordinaria bellezza naturale che comprende montagne, foreste, e canyon. La vista panoramica che si può ammirare da Perda Liana è assolutamente spettacolare, e offre un’esperienza mozzafiato per gli amanti della natura e gli escursionisti.
Il comune di Gairo, situato a pochi chilometri da Perda Liana, è un luogo ricco di storia e cultura. Questa piccola comunità sarda è nota per le sue tradizioni autentiche e la sua autenticità. I visitatori possono esplorare le stradine acciottolate del centro storico, ammirare l’architettura tradizionale sarda e assaporare la cucina locale nei ristoranti e nelle trattorie del paese.
Gairo è anche famosa per la sua antica tradizione di pastorizia, che ha contribuito a definire la cultura e l’identità della regione. Molti pastori locali mantengono ancora oggi le loro pratiche tradizionali, producendo formaggi di alta qualità e altri prodotti caseari.
Perda Liana è un luogo ideale per gli amanti dell’avventura e dell’escursionismo. Ci sono vari sentieri che conducono alla base della formazione rocciosa, e la vista da lassù è semplicemente spettacolare. Gli escursionisti possono godere della fresca aria di montagna, esplorare la flora e la fauna locali e ammirare la magnifica vista panoramica sulla costa.
In una leggenda si racconta che la porta dell’Inferno si trovasse presso Gairo, in un luogo chiamato Perda Liana. Si credeva che per diventare ricchi bastasse recarsi lì di notte e invocare i diavoli, i quali avrebbero accontentato gli uomini di ogni desiderio in cambio dell’anima. Quando qualcuno diventava improvvisamente ricco senza una spiegazione logica, la gente credeva che avesse venduto la propria anima al diavolo a Perda Liana e diceva: “A sa Perda Liana, su hi heres ti dana!” (A Perda Liana ti danno ciò che vuoi).
Un giovane decise di tentare la sorte e si recò a Perda Liana per diventare ricco a qualsiasi costo. Dopo giorni di viaggio, giunse finalmente sul luogo al tramonto. Il tacco calcareo emanava colori suggestivi che avevano un’atmosfera sinistra nella quiete del luogo.
Il giovane si sedette ad aspettare e, a mezzanotte, vide una frotta di diavoli apparire e cominciare a danzare sulla cima del Toneri. Chiese di parlare con il capo dei diavoli, che era un diavolo più grande degli altri, intento a fare girare un asino con una bisaccia piena di monete d’oro. Le monete facevano un suono piacevole mentre tintinnava. Il giovane si rallegrò all’idea di possederle, ma quando vide il viso del diavolo in piena luce, fu preso da una grande paura e pensò di fuggire, ma le sue gambe non risposero alla sua volontà.
In un momento di disperazione, invocò l’aiuto di Dio e della Santa Vergine Maria, chiedendo loro di salvarlo da quella congrega di diavoli. A quel grido, i diavoli scomparvero improvvisamente, come se la terra li avesse inghiottiti, lasciando dietro di sé tracce di fuoco. Il giovane ritornò a casa senza ottenere ricchezza, ma almeno era scampato dall’inganno dei diavoli.
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