La curiosità. Perchè in Sardegna non esistono le vipere?

L'assenza di questi rettili ha a che fare con la separazione della Sardegna dal continente europeo di milioni di anni fa. Ecco la spiegazione completa
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La Sardegna si separò dal continente europeo 25-28 milioni di anni fa, dopo il distacco della microplacca sardocorsa, mentre i Viperidi giunsero in Europa, dall’Asia, in tempi più recenti.
La separazione dovuta al mare impedì dunque il riprodursi in Sardegna di questi rettili.
Come riporta Focus, sembra che le vipere abbiamo però vissuto in Sardegna 20 milioni di anni fa e poi circa 8 milioni di anni fa. Ma essendo abituati ad ambienti caldi, quando sopraggiunsero epoche più fredde si estinsero.

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Orani e il Museo Nivola: un’esperienza tra sculture monumentali, architettura moderna e la vita di un genio del Novecento

Qui, dove un tempo le donne del paese lavavano i panni e scambiavano racconti, oggi sorge il Museo Nivola, dedicato all’artista che da questo borgo partì per conquistare New York e il mondo.
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Arrivare a Orani significa immergersi nella Barbagia più autentica, tra colline aspre e panorami che sembrano custodire storie antiche. In cima al paese, lungo via Gonare, c’è un edificio che porta con sé il ricordo della vita comunitaria: l’antico lavatoio. Qui, dove un tempo le donne del paese lavavano i panni e scambiavano racconti, oggi sorge il Museo Nivola, dedicato all’artista che da questo borgo partì per conquistare New York e il mondo.
Costantino Nivola, nato nel 1911, è stato uno dei protagonisti del modernismo del Novecento, amico e collega di giganti come Le Corbusier, Pollock, Calder, Steinberg e De Kooning.
Il suo museo è stato inaugurato nel 1995 dopo il restauro curato dagli architetti Peter Chermayeff e Umberto Floris: ampie aperture archivoltate lasciano filtrare la luce, le capriate raccontano la memoria della vecchia struttura, e fuori un cortile selciato con una fontana rimanda all’acqua che qui scorre da secoli, alimentata dalla sorgente di Su Càntaru. Dentro, il colpo d’occhio è sorprendente: più di duecento opere raccontano un percorso artistico variegato, dalle sculture monumentali delle Madri e delle Vedove, alle piccole terracotte degli anni Sessanta e Settanta, dalle sagome in lamiera degli Antenati ai modelli per i grandi progetti pubblici.
Ogni sala sembra un ponte tra Sardegna e America, tra tradizione e modernità. Ma il museo non è un luogo fermo nel tempo: negli anni si è allargato con nuovi spazi – un padiglione nel 2004, una struttura interrata nel 2012 firmata dall’architetto Gianfranco Crisci – e si è aperto all’esterno con un parco inaugurato nel 2009 che collega i vari livelli con scale e terrazzamenti. Passeggiare tra i sentieri del parco, dove spuntano sculture e una fontana monumentale disegnata da Nivola, significa ritrovare lo spirito dell’artista che non ha mai smesso di intrecciare arte, architettura e paesaggio. Visitare il Museo Nivola non è soltanto entrare in un’esposizione, ma fare un viaggio che parte da un lavatoio di paese e arriva fino al cuore pulsante dell’arte del Novecento.

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